Il sindaco della città in cui “si stanno
ricaricando” gli azzurri afferma che il clan italiano è antipatico, riferendosi
al muro issato a difesa dei nostri calciatori e dei loro accompagnatori.
Su questo
giudizio pesa il fatto che il primo cittadino di Mangaratiba non è riuscito ad
entrare nel resort per consegnare un dono a Ballottaggi, sorry, Balottelli.
Pare abbia detto: "Nemmeno Obama ha simili filtri!”.
Per contro si
vede il tecnico inglese, la nostra buona conoscenza Roy Hodgson, uscire tranquillamente dall'hotel in cui soggiorna, in piena solitudine, lasciandosi anche avvicinare da tutti quei rompiscatole che cercano di bloccarlo parlandogli del clima e di tutte le banalità che possono passare per la mente, peraltro domande fatte senza proferire verbo nella lingua di Albione.
Sembra un affare di stato... De Sciglio si è infortunato! Lo vediamo salire su un auto, quasi nascosto, coccolato come neanche Gesù Cristo ... e chi sarà mai quest'uomo? Quando mai è riuscito a fare un cross per la testa di un attaccante? E io sono milanista!
E poi i tweet, le fidanzate, le mogli... un nugulo di persone privilegiate, con l'aereo personale pronto per uno spostamento interno di quattro ore, tanto da non dover sottoporsi ai soliti noiosi controlli, a cui noi tutti, comuni mortali, dobbiamo sottostare, giustamente, quando affrontiamo un viaggio.
Il controllo dell'umidità, della temperatura, del cibo... e poi, al primo italiano che realizza un goal, un quintale di miele in regalo! Ma diamolo a chi vive nelle favelas il miele! Ma ne avete mai vista una, di favela, voi del clan azzurro, con a capo dei portaborse l'utilissimo Albertini? E io sono milanista. E pensare che i tedeschi hanno persino palleggiato con i bambini che vivono in quei luoghi così... inusuali!
E che dire dei tanti inviati? Ma chi diamine li paga quegli inutili personaggi che raccontano cose che possono interessare solo chi è dotato di un unico neurone, che funziona solo nel fine settimana? Pierre... Pierre... tutti chiamano Pierre... ma da dove è uscito questo Pierre con il suo Tiki Taka? Sarà anche bravo, ma è sempre messo di profilo, sempre in posa, fa la star, e noi siamo già pieni di star. Non bastava una schiera di persone inutili che parla di aria fritta? Possibile che si debba pendere dalle labbra di questa gente che ogni giorno aumenta di svariate unità, tra sciabolate morbide e palle nel traffico?
E un solo commentatore era poco... ci voleva l'esperto di appoggio. Esperto? Ma di che? Solo perché sapevi dare quattro calci al pallone ora pretendi di parlare correttamente e di raggruppare idee in modo organico? Non sei già stato baciato fin troppo dalla fortuna?
Quando arrivano i mondiali di calcio la squadra degli illuminati si infittisce, e i santoni prolificano in modo trasversale sui vari canali TV, tra molteplici trasmissioni tutte uguali, e a quel punto ci tocca ascoltare per forza ciò che dice Bartoletti, il sacerdote con in baffi, che spazia tra musica e calcio con estrema disinvoltura. E lui sa tutto, prevede tutto, sogna tutto, e il suo più grande desiderio, a due giorni dalla gara di avvio, è quello di veder giocare assieme i tre ex giocatori del Pescara, Immobile, Insigne e Verratti: ma che bella storia da libro cuore!
Sono profondamente convinto che tutta questa gente il calcio lo conosca molto bene... attraverso la Play Station. E qui posso inserire anche molte anime che tifano, e trovano soddisfazione e rivincita personale, nel caso in cui la propria equipe vinca - queste in parte giustificabili. Non mi spiego infatti quanto accaduto successivamente al quarto di finale tra Italia ed Inghilterra, finito positivamente con il "cucchiaio" di Pirlo, eseguito sul noto rigore: era il Giugno 2012. I commenti a seguire, anche quelli dei colleghi calciatori, sono stati del tipo... fenomeno... rispetto... che classe... ma di cosa state parlando? Se in un campionato di allievi regionali, ma che dico regionali, provinciali, succedesse la stessa cosa, un qualsiasi modesto allenatore taglierebbe immediatamente il piede di un giovane disgraziato che, dopo aver visto Pirlo, decidesse di correr tale rischio: Tira forte e angolato e nessun portiere ci arriverà mai, altro che cucchiaio. E io sono milanista!
Che fare allora? Niente, il mio momento di rabbia acuta, forse, passerà nel momento dello start up, sabato sera, quando il mio amore per lo sport che pratico da cinquant'anni si miscelerà al senso patriottico, e probabilmente scatterò in piedi nel momento della prima rete azzurra (felice per il quintale di miele). Magari siglata con un tapin (altro termine che odio!) di Ballottaggi, pardon, Balottelli (ho chiesto a Froid e mi ha risposto che Ballottaggi fa rima con ortaggi e quindi...). E io sono milanista!
Ma una cosa proverò a farla, toglierò l'audio, cercando l'autocommento, la critica e l'apprezzamento che arriva dall'intimo, senza ascoltare i pareri insulsi dei tanti opinionisti, uomini e donne, di cui davvero posso fare a meno.
Un parola anche per quel signore dalle buone maniere che ha il ruolo di coach, Cesare Prandelli. Persona seria, a modo, mai fuori dalle righe... ma una sua gaffe mi ha colpito, quella legata al povero Criscito, trombato per la seconda volta consecutiva, un calciatore dignitoso a cui il mister ha mandato a dire, giustificandone l'esclusione: "... di cosa si lamenta, non mi pare sia Cabrini o Maldini!". Una simile offesa, in un qualsiasi ambiente di lavoro degno di questo nome, sarebbe costata cara, essendo lesiva della persona, procurata inoltre nel momento peggiore per l'uomo, quello in cui ha perso la serenità e l'autostima, perchè è scontato che l'appuntamento mondiale è l'incontro con la storia, comunque vadano le cose, e nessuno vorrebbe mancarlo.
Ma davvero, caro Cesare, è necessario avere in nazionale un giocatore mediocre come Motta, brasiliano, impegnato in campionato estero (come Criscito e Diamanti), chiudendo la porta ad un equivalente italiano, che sicuramente esiste? Boh!
Il Brasile è un paese in rivoluzione, anche se l'accumulo di vittorie (sperando che le prossime siano meritate, non come quella dell'esordio) potrà attenuare, momentaneamente, gli attriti. Il calcio in quei luoghi è un'ossessione, più che in ogni altra parte del mondo, e solo chi ha visto cosa accade nel quotidiano può capire il senso di queste righe, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Come è stata per me una sorpresa scoprire che il mito delle belle donne è superato, così come quello dei bravi calciatori sparsi tra la cittadinanza comune, perchè... loro ce l'anno nel DNA, il calcio!
E allora Forza Italia (in senso calcistico), come sempre, ma per favore... usiamo il corretto distacco, non credo che questa gente meriti tutta l'attenzione che mediamente gli regaliamo, con fede incrollabile, accecati dal Dio Calcio. Io ci proverò... a distaccarmi un pò, e voi?
Una vera sciagura...
Sembra un affare di stato... De Sciglio si è infortunato! Lo vediamo salire su un auto, quasi nascosto, coccolato come neanche Gesù Cristo ... e chi sarà mai quest'uomo? Quando mai è riuscito a fare un cross per la testa di un attaccante? E io sono milanista!
E poi i tweet, le fidanzate, le mogli... un nugulo di persone privilegiate, con l'aereo personale pronto per uno spostamento interno di quattro ore, tanto da non dover sottoporsi ai soliti noiosi controlli, a cui noi tutti, comuni mortali, dobbiamo sottostare, giustamente, quando affrontiamo un viaggio.
Il controllo dell'umidità, della temperatura, del cibo... e poi, al primo italiano che realizza un goal, un quintale di miele in regalo! Ma diamolo a chi vive nelle favelas il miele! Ma ne avete mai vista una, di favela, voi del clan azzurro, con a capo dei portaborse l'utilissimo Albertini? E io sono milanista. E pensare che i tedeschi hanno persino palleggiato con i bambini che vivono in quei luoghi così... inusuali!
E che dire dei tanti inviati? Ma chi diamine li paga quegli inutili personaggi che raccontano cose che possono interessare solo chi è dotato di un unico neurone, che funziona solo nel fine settimana? Pierre... Pierre... tutti chiamano Pierre... ma da dove è uscito questo Pierre con il suo Tiki Taka? Sarà anche bravo, ma è sempre messo di profilo, sempre in posa, fa la star, e noi siamo già pieni di star. Non bastava una schiera di persone inutili che parla di aria fritta? Possibile che si debba pendere dalle labbra di questa gente che ogni giorno aumenta di svariate unità, tra sciabolate morbide e palle nel traffico?
E un solo commentatore era poco... ci voleva l'esperto di appoggio. Esperto? Ma di che? Solo perché sapevi dare quattro calci al pallone ora pretendi di parlare correttamente e di raggruppare idee in modo organico? Non sei già stato baciato fin troppo dalla fortuna?
Quando arrivano i mondiali di calcio la squadra degli illuminati si infittisce, e i santoni prolificano in modo trasversale sui vari canali TV, tra molteplici trasmissioni tutte uguali, e a quel punto ci tocca ascoltare per forza ciò che dice Bartoletti, il sacerdote con in baffi, che spazia tra musica e calcio con estrema disinvoltura. E lui sa tutto, prevede tutto, sogna tutto, e il suo più grande desiderio, a due giorni dalla gara di avvio, è quello di veder giocare assieme i tre ex giocatori del Pescara, Immobile, Insigne e Verratti: ma che bella storia da libro cuore!
Sono profondamente convinto che tutta questa gente il calcio lo conosca molto bene... attraverso la Play Station. E qui posso inserire anche molte anime che tifano, e trovano soddisfazione e rivincita personale, nel caso in cui la propria equipe vinca - queste in parte giustificabili. Non mi spiego infatti quanto accaduto successivamente al quarto di finale tra Italia ed Inghilterra, finito positivamente con il "cucchiaio" di Pirlo, eseguito sul noto rigore: era il Giugno 2012. I commenti a seguire, anche quelli dei colleghi calciatori, sono stati del tipo... fenomeno... rispetto... che classe... ma di cosa state parlando? Se in un campionato di allievi regionali, ma che dico regionali, provinciali, succedesse la stessa cosa, un qualsiasi modesto allenatore taglierebbe immediatamente il piede di un giovane disgraziato che, dopo aver visto Pirlo, decidesse di correr tale rischio: Tira forte e angolato e nessun portiere ci arriverà mai, altro che cucchiaio. E io sono milanista!
Che fare allora? Niente, il mio momento di rabbia acuta, forse, passerà nel momento dello start up, sabato sera, quando il mio amore per lo sport che pratico da cinquant'anni si miscelerà al senso patriottico, e probabilmente scatterò in piedi nel momento della prima rete azzurra (felice per il quintale di miele). Magari siglata con un tapin (altro termine che odio!) di Ballottaggi, pardon, Balottelli (ho chiesto a Froid e mi ha risposto che Ballottaggi fa rima con ortaggi e quindi...). E io sono milanista!
Ma una cosa proverò a farla, toglierò l'audio, cercando l'autocommento, la critica e l'apprezzamento che arriva dall'intimo, senza ascoltare i pareri insulsi dei tanti opinionisti, uomini e donne, di cui davvero posso fare a meno.
Un parola anche per quel signore dalle buone maniere che ha il ruolo di coach, Cesare Prandelli. Persona seria, a modo, mai fuori dalle righe... ma una sua gaffe mi ha colpito, quella legata al povero Criscito, trombato per la seconda volta consecutiva, un calciatore dignitoso a cui il mister ha mandato a dire, giustificandone l'esclusione: "... di cosa si lamenta, non mi pare sia Cabrini o Maldini!". Una simile offesa, in un qualsiasi ambiente di lavoro degno di questo nome, sarebbe costata cara, essendo lesiva della persona, procurata inoltre nel momento peggiore per l'uomo, quello in cui ha perso la serenità e l'autostima, perchè è scontato che l'appuntamento mondiale è l'incontro con la storia, comunque vadano le cose, e nessuno vorrebbe mancarlo.
Ma davvero, caro Cesare, è necessario avere in nazionale un giocatore mediocre come Motta, brasiliano, impegnato in campionato estero (come Criscito e Diamanti), chiudendo la porta ad un equivalente italiano, che sicuramente esiste? Boh!
Il Brasile è un paese in rivoluzione, anche se l'accumulo di vittorie (sperando che le prossime siano meritate, non come quella dell'esordio) potrà attenuare, momentaneamente, gli attriti. Il calcio in quei luoghi è un'ossessione, più che in ogni altra parte del mondo, e solo chi ha visto cosa accade nel quotidiano può capire il senso di queste righe, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Come è stata per me una sorpresa scoprire che il mito delle belle donne è superato, così come quello dei bravi calciatori sparsi tra la cittadinanza comune, perchè... loro ce l'anno nel DNA, il calcio!
E allora Forza Italia (in senso calcistico), come sempre, ma per favore... usiamo il corretto distacco, non credo che questa gente meriti tutta l'attenzione che mediamente gli regaliamo, con fede incrollabile, accecati dal Dio Calcio. Io ci proverò... a distaccarmi un pò, e voi?
Una vera sciagura...