West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

martedì 30 aprile 2024

Presentazione del libro “Il filo di vetro racconta”: un po' di commento e la sintesi video

 


Dopo tanta attesa è arrivato il momento della presentazione ufficiale del libro “Il filo di vetro racconta”, un contenitore privo di un unico autore, ma con tanti protagonisti che hanno deciso, magari con fatica, di regalare il proprio pensiero.

Prima di delineare i contorni del contesto, mi piace sottolineare qualcosa che credo sia unico, o almeno inusuale, ovvero la voglia di unire storie ed epoche differenti, il cui collante, come qualcuno ha sottolineato, è il concetto di “lavoro”. Oltre trent’anni di vita passata insieme, tra momenti esaltanti ed altri di dawn, intrecci tra famiglia e attività che emergono dalla lettura, così come sono evidenziati dalla cospicua partecipazione alla giornata in oggetto, quella del 28 aprile 2024, giorno in cui ci si è ritrovati alla Taverna dello Zio Fester.

Due parole sul book, nato da un’idea di Tullio Fulvio, che dopo aver tracciato la propria testimonianza di vita nell’autobiografia “SCHIZZI DI MARE ed altri racconti”, uscita lo scorso anno, proponeva l’evoluzione della parte lavorativa da lui trattata, un’estensione a tutti coloro che avrebbero avuto la voglia di partecipare, ovviamente ex dipendenti del luogo comune di lavoro.

Stiamo parlando di una azienda vadese che, partendo dagli inizi, ha visto la progressione dalla APE, passando per Vitrofil, Vetrotex e terminando con OCV.

Il periodo più corposo e di rivoluzione tecnologica ha riguardato la multinazionale Saint Gobain, circa 21 anni di attività.

Ma quante cose accadono in un periodo così lungo!

Il libro è nato così, con la richiesta ai tanti ex colleghi di lasciarsi andare con i ricordi, mettendoli a disposizione della comunità, momenti che, quasi sicuramente, avranno un significato solo per chi li ha vissuti, mentre risulteranno incomprensibili per un lettore esterno, ma a conti fatti è bello constatare che esiste un legame indissolubile tra persone che si sono allontanate per mille motivi, ma che hanno mantenuto vivo il ricordo, quello legato a giornate cariche di eventi,  sentimenti sconosciuti agli amanti dello smart working.

Vedere alcune persone presenziare all’evento dopo aver fatto centinaia di chilometri avvalora la tesi.

Ovviamente non è tutto rose e fiori, come potrebbe apparire, ma di una giornata come quella del 28 aprile 2024 e della sua motivazione è bene salvare tutto ed evidenziare solo il positivo.

Un libro senza filo logico, se non una sequenza alfabetica dei partecipanti, con ogni autore accompagnato da un brano musicale di riferimento, seguendo il metodo più democratico possibile, ovvero… tutti possono scrivere, senza limitazioni e costrizioni, né di argomento né di spazio.

E proprio questo, che rappresenta un pregio oggettivo, è al contempo un limite, giacché non è garantita la rappresentatività aziendale, non tutti i settori risultano coperti e molte cose interessanti non sono emerse.

Ma la tecnologia viene in nostro soccorso, perché esiste un formato digitale - a disposizione di chi lo vorrà richiedere -, che è molto ricco, con tante immagini e la possibilità di ascoltare i brani scelti dagli scrittori. Sarà quindi possibile aggiungere in qualsiasi momento un nuovo racconto che potrà colmare i logici vuoti che sono connaturati al libro.

Ci siamo perciò inventati il “Libro Dinamico di Vetrotex”. Grazie Tony Auteri!

L’unica divisione logica ha riguardato le storie “normali” da quelle dedicate a persone che non ci sono più. Anche in questo caso nessuna scelta a tavolino, ma piena libertà di ricordare chi è maggiormente rimasto nel cuore.

L’evento principe era programmato a Lucca, semplicemente perché è quella la città in cui vive Tullio Fulvio ed è lì che è nata l’idea. Si farà, un po’ più avanti, e nell’attesa si è pensato di fare un incontro savonese, tanto da coinvolgere i protagonisti locali.


Dopo aver individuato il luogo e l’orario, si è passati alla “convocazione”, ovviamente aperta a famiglie e annessi.

In molti hanno risposto, molti di più sono arrivati.

Volti conosciuti - logicamente invecchiati -, altri nuovi, per effetto di familiari ed eredi, contenti di ricordare in piena comunione di intenti.

Ex Operai, ex Impiegati, ex Quadri, ex Dirigenti… TUTTI EX, nessuna categoria di riferimento.

Tutto è andato per il meglio, in parte improvvisato, con le parole miscelate a qualche immagine, con qualche intervento che ha suscitato ilarità mista a nostalgia, ma con un’attenzione costante dei partecipanti per almeno una ora e mezza - cosa da rimarcare!

Tra i tanti interventi sottolineo quello di Aldo Marenco - prima infermiere e poi medico - per il semplice fatto che tra i tanti presenti era l’unico ad aver conosciuto la realtà APE: la sua commozione - come quella di Ambrogio Merlo o di Giorgio Pinna - la dice lunga sui sentimenti che legano l’uomo alla propria storia, qualunque essa sia.

Commozione anche sui volti di chi ha perso importanti affetti: trovare nel libro qualche aneddoto per sempre potrebbe risultare piacevole.

Alla fine, il rifresco, giusto per alimentare la socializzazione, qualche parola e la voglia di prolungare al massimo una giornata che non potrà mai più avere tale seguito, almeno dal punto di vista della "quantità partecipativa".

E ora il focus delle presentazioni si sposterà a Lucca, per un bis con altri colleghi: sarà quella l’occasione per utilizzare un paio di chitarre e accompagnare i racconti, vero Vittorio Viano?

Oltre a Tullio Fulvio, un grande grazie a Giorgio Pinna e Antonio Auteri.

Nel video a seguire si ripercorrono alcuni momenti della presentazione… buona visione!



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