Ricordando il
quarantennale di Woodstock, ho collegato che in contemporanea (una settimana
prima) avvenne la strage di Bel Air.
Ero rimasto molto
impressionato, all’epoca, dall’intera storia ma non l’avevo collocata nel
giusto periodo, anche perché passarono due anni dal momento della strage alla
scoperta della verità.
Le immagini di allora
erano piene di dettagli dolorosi e i nomi di “personaggi” come Linda Kasabian,
Susan Atkins o Charles «Tex» Watson divennero familiari e stimolarono una
curiosità morbosa negli adolescenti dell’epoca.
Tra quegli adolescenti
c’ero anche io e ricordo che l’evento fu accostato in qualche modo al mondo
hippie , quello che tanto ci affascinava agli albori degli anni 70.
Ovviamente le
filosofie di vita erano opposte e la non violenza dei figli dei fiori era anni
luce lontana dalla ferocia della Manson’s Family, ma il semplice fatto che
quella macabra tribù vivesse in piena comunione, favorì la similitudine.
Vorrei ricordare nei
dettagli quei giorni, ma per farlo attendo di leggere il seguente libro di
Vincent Bugliosi, l’uomo che scoprì la verità: “Helter Skelter, Storia del caso Charles Manson”.
Nel frattempo pubblico
la breve storia trovata in rete.
Ne ho lette molte, con
sfumature diverse, ma tutte evidenziano il percorso di vita drammatico che ha
portato Charles Manson a diventare una delle menti più “feroci” e assassine di
tutti i tempi, e quella che può sembrare una sorta di tentativo di
giustificazione, credo sia in realtà la voglia di indagare e capire come si
possa arrivare a tanta violenza gratuita, come si riesca ad abusare e infierire
sul corpo di una giovane donna prossima alla maternità, come si possa pensare
di uccidere ed essere nel giusto.
Uno dei più famosi assassini della storia, lo psicopatico che
ha dato adito a una serie innumerevole di leggende e di falsi resoconti sulla
sua vita: Charles Manson è il prodotto malato di quello che furono gli
sconvolgenti e irrefrenabili anni '60, il frutto marcio di una falsa idea di
libertà partorito dalla frustrazione di non essere nessuno, mentre molti
"nessuno" diventavano qualcuno.
Seguace dei Beatles e dei Rolling Stones, voleva diventare
famoso: non riuscendoci con la musica, nel suo delirio ha scelto un'altra e ben
più trasgressiva strada.
Nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati, Ohio, l'infanzia del
futuro mostro è stata assai squallida e segnata da continui abbandoni da parte
della giovane madre, una prostituta alcolizzata, finita poi in carcere con lo
zio per rapina. Il giovane Charles Manson imbocca ben presto la carriera del
criminale, tanto che all'età di trent'anni, dopo una vita passata fra vari
riformatori, ha già un curriculum da record, completo di contraffazioni,
violazioni di libertà vigilata, furti d'auto, tentate fughe dalle carceri,
aggressioni, stupri di donne e uomini.
Nel 1967, rilasciato definitivamente dopo anni di
violentissime detenzioni in galera, in cui conobbe stupri ed abusi di ogni
genere, sia fatti che subiti, comincia a frequentare la zona di Haight-Sansbury
a San Francisco. Nel pieno della cultura hippy fonda una comune, poi
ribattezzata in seguito con il nome di "Famiglia Manson". Nel suo
periodo di punta, la Famiglia contava qualcosa come cinquanta membri, tutti
naturalmente soggiogati dal carisma violento e fanatico di Charles. Il gruppo
presto si trasferisce in un ranch nella valle di Simi dove si dedica alle
attività più varie, tra la musica dei Beatles (Manson era convinto di essere il
quinto Beatle mancato), il consumo di LSD e altre droghe allucinogene. Essendo
sostanzialmente un gruppo di sbandati (Manson aveva raccolto intorno a sé tutte
persone con gravi difficoltà di inserimento sociale o giovani dal passato
difficile), la Famiglia si dedicava inoltre ai furti e agli scassi. Charles
Manson intanto profetizza la cultura satanica e l'olocausto razziale che
avrebbe dovuto portare la razza bianca al dominio totale su quella nera. E' in
questo periodo che si consumano i primi bagni di sangue.
La notte del 9 agosto 1969 avviene il primo massacro. Un
gruppo di quattro dei ragazzi di Manson irrompe nella villa dei coniugi
Polanski a "Cielo Drive". Qui ha luogo la tristemente nota
carneficina che vede coinvolta, come povera vittima sacrificale, anche
l'attrice Sharon Tate: la compagna del regista all'ottavo mese di gravidanza,
viene accoltellata ed uccisa. Con lei vengono trucidate altre cinque persone,
tutti amici di Polanski o semplici conoscenti. Roman Polanski si salva per puro
caso perchè assente per impegni di lavoro. La strage non risparmia comunque il
guardiano della villa e lo sfortunato giovane cugino capitato sul luogo del
delitto. Il giorno dopo stessa sorte tocca ai coniugi La Bianca, anch'essi
assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto. E
l'eccidio continua con l'uccisione di Gary Hinman, un insegnante di musica che
precedentemente aveva ospitato Manson e la famiglia. Sono le scritte
"morte ai maiali" e "Helter skelter" (nota canzone dei
Beatles il cui significato simboleggiava la fine del mondo) tracciate con il
sangue delle vittime sulle pareti della casa a condurre l'avvocato Vincent T.
Bugliosi sulla pista di Charles Manson.
E' l'avvocato stesso a portare avanti la maggior parte delle
indagini che durano oltre due anni. Convinto che a tirare i fili di questi
macabri delitti vi sia proprio Manson, Bugliosi visita più volte il ranch
"comune" dove intervista i ragazzi per cercare di capire come dei
giovani innocenti si siano potuti trasformare in assassini spietati.
A poco a poco il puzzle viene assemblato: gli omicidi Tate-La
Bianca-Hinman, e gli altri fino a quel momento rimasti estranei alle piste di
indagine seguite dall'avvocato, sono tutti collegati. Gli autori sono proprio
questi ragazzi appena ventenni che agiscono sotto i poteri allucinogeni delle
droghe e, soprattutto, sotto l'influsso di Charles Manson. Arrivano anche le
confessioni che inchiodano il loro mandante supremo. E' in particolare Linda
Kasabian, un'adepta della Famiglia, la quale aveva fatto da palo all'omicidio
di Sharon Tate, a divenire il più importante testimone d'accusa.
Nel giugno del 1970 comincia il processo contro Manson, poi
ricordato come il più lungo mai svolto negli Stati Uniti, con oltre nove mesi
di dibattimento. Il glaciale Manson, nella sua follia, confessa tutto e anche
di più. Rivela che fra gli obiettivi della Famiglia, improntati alla sua
filosofia malata, vi era quello di eliminare quanti più personaggi famosi
possibile, fra cui emergono, tra i primi, i nome di Liz Taylor, Frank Sinatra,
Richard Burton, Steve McQueen e Tom Jones.
Il 29 marzo 1971 Charles Manson e i suoi compagni di strage
vengono condannati alla pena di morte. Nel 1972 lo stato della California
abolisce la pena capitale e la condanna viene trasformata in carcere a vita.
Tutt'oggi questo inquietante criminale è rinchiuso in un carcere di massima
sicurezza.
Nell'immaginario collettivo è divenuto la rappresentazione
stessa del male, ma lui continua imperterrito a inoltrare richieste per la
libertà vigilata.
Nessun commento:
Posta un commento