Lei
Lei era ormai vecchia… beh, in realtà avrà avuto una sessantina d’anni, ma ai mie occhi era anziana.
Aveva sofferto, per effetto delle vicissitudini legate
alla guerra, e per una vita non certo felice, con un marito padre padrone, che
sperperava i tanti soldi disponibili in feste e donne, mentre lei doveva
misurare ogni tipo di spesa.
Lui non era cattivo, ma aveva nel DNA il distorto
ruolo del capo famiglia, quell’immagine che tanto andava di moda agli inizi
dello scorso secolo, atteggiamento difficile da modificare. Lei se ne andò
molto prima di lui.
Ricordo un giorno, un episodio negativo che la turbò
sino a condurla alle lacrime.
Era andata a fare la spesa, e per qualche strano motivo aveva perso il portafoglio, una misera busta che conteneva ciò che lui le aveva dato, come cifra quotidiana destinata all’acquisto del mangiare.
Era andata a fare la spesa, e per qualche strano motivo aveva perso il portafoglio, una misera busta che conteneva ciò che lui le aveva dato, come cifra quotidiana destinata all’acquisto del mangiare.
Rifece la strada più volte, rientrò nei negozi
disperata, si aggirò nel quartiere, accecata dalla preoccupazione, più che
dalla rabbia. Ma niente, non c’era stato verso. Sarebbe stata sgridata come una
bambina? Lo avrebbe sentito urlare?
Arrivò a casa piangendo e raccontò tutto... svuotò il
sacco e si liberò.
“.. ma sì, vada come vada, non l’ho mica fatto apposta!”
Lui la guardò e… sdrammatizzò, si mise a ridere e lei, che si era mantenuta a debita distanza, incredula, diede dimostrazione di riconoscenza per quella reazione composta e adeguata alla pochezza dell’evento… fece un piccolo gesto che aveva un grande significato, anche se lui non poteva capire, come d’altronde accadeva da una vita.
Rimanendo sulla soglia della porta della cucina, alzò il braccio e, fissandolo negli occhi azzurri, avvicinò alla bocca il palmo della mano, contrasse le labbra e soffiò con estrema dolcezza.
“.. ma sì, vada come vada, non l’ho mica fatto apposta!”
Lui la guardò e… sdrammatizzò, si mise a ridere e lei, che si era mantenuta a debita distanza, incredula, diede dimostrazione di riconoscenza per quella reazione composta e adeguata alla pochezza dell’evento… fece un piccolo gesto che aveva un grande significato, anche se lui non poteva capire, come d’altronde accadeva da una vita.
Rimanendo sulla soglia della porta della cucina, alzò il braccio e, fissandolo negli occhi azzurri, avvicinò alla bocca il palmo della mano, contrasse le labbra e soffiò con estrema dolcezza.
Il bacio partì, uscì dalla bocca, rimbalzò sul polso e
attraversò la mano, disperdendosi nell’aria.
Lei si convinse di aver centrato l’obiettivo, e questa
fu alla fine la cosa più importante.
Non ho goduto abbastanza la mia nonna!
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