West Virginia

West Virginia
Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

lunedì 7 dicembre 2015

Il bed-in di John e Yoko




Domani è l’8 dicembre: New York, 1980, mentre John Lennon si accinge a rincasare con la moglie si trova di fronte all'ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiede, sulla 72ª strada, nell'Upper West Side a New York), un venticinquenne di nome Mark Chapman, che esplode contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo quattro volte (il quinto colpo non va a segno) mentre esclama: «Hey, Mr. Lennon». Uno dei proiettili trapassa l'aorta e Lennon fa in tempo a fare ancora qualche passo mormorando «I was shot...» [Mi hanno sparato] prima di cadere al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perde conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove è dichiarato morto alle 23.07.
Ma vediamo un episodio significativo della sua vita, prima dell’8 dicembre 1980: il racconto è di Gianni Lucini.

Per la serie: "Fatti ed eventi del passato"
(Rock e Martello di Gianni Lucini)

31 maggio 1969 – Un letto, alcuni amici e una canzone che resterà nella storia


Il 31 maggio 1969 John Lennon e la sua compagna Yoko Ono sono impegnati nell'ennesimo "bed-in" per protestare contro la guerra nel Vietnam. Cosa sono i "bed-in"? Nell'impostazione di Lennon rappresentano una sorta di "pacifismo integrale". In genere funziona così: lui e la sua compagna si rinchiudono in una stanza d'albergo e stanno a letto per tutta la durata del "bed-in". Non è, ovviamente, un fatto privato, ma pubblico in cui non c'è niente di ozioso. John Lennon e Yoko convocano conferenze stampa, diffondono documenti, tengono riunioni, incontrano amici e giornalisti, con il solo limite di… non scendere mai dal letto. Nonostante gli scetticismi questo modo di manifestare per la pace e per il ritiro delle truppe statunitensi dal Vietnam ha una sua peculiare efficacia. Non può essere esteso perché non tutti sono in grado di attirare l'attenzione dei media come un componente dei Beatles, ma in questo caso funziona. Il 31 maggio 1969 i due sono rinchiusi da qualche giorno nella camera 1742 dell’Hotel La Reine di Montreal, in Canada. Il programma della giornata prevede la consueta conferenza stampa e vari incontri con alcuni esponenti dei movimenti pacifisti statunitensi e canadesi. Nonostante gli impegni John Lennon ha cercato di lasciare un'oretta libera, totalmente a sua disposizione. Vuole verificare la fattibilità di un'idea che gli frulla da qualche tempo nella testa. Convoca alcuni amici e fa portare nella camera un normalissimo registratore portatile. Uno dopo l'altro arrivano Tommy Smothers, Petula Clark, Timothy Leary e Allen Ginsberg. A tutti John consegna un foglio sul quale ha scritto alcuni versi di una canzone da lui composta. Impugna quindi la chitarra e con calma ne fa ascoltare la musica. Per fissare meglio l'andamento della melodia, che sembra un po' ostico a Leary e Ginsberg, canticchia il motivo scandendo bene le parole. Spiega poi a tutti che è sua intenzione registrare la canzone seduta stante con la loro collaborazione diretta. Ciascuno, oltre a cantare a squarciagola sul ritornello, può scandire il tempo con il battito della mani, con un tamburello o anche picchiando con le nocche su una sedia. Quando tutti sono pronti accende il registratore e lascia sul nastro una canzone destinata a restare nella storia della musica e a diventare uno degli inni della lotta per la pace: Give peace a chance.


sabato 25 luglio 2015

Luciano Regoli-La Bella Pittura


Luciano Regoli 

"La Bella Pittura"

1 - 9 Agosto 2015

Sala Telemaco Signorini
Portoferraio - Isola d'Elba

Vernissage 1 Agosto, ore 21,30

orario di galleria 10-13,  18-20,  21-24











mercoledì 1 luglio 2015

Luciano Regoli: "Acquerelli di viaggio"



"Acquerelli di viaggio"
Luciano Regoli

Vernissage Giovedì 2 Luglio 2015, ore 19

La mostra sarà aperta fino al 12 Luglio
tutti i giorni dalle ore 18 alle 23

Caffè degli Artisti
Centro Culturale de Laugier
Portoferraio

Con la collaborazione e l'allestimento di Massimo Scelza, Alvaro Pacinotti e Antonella Giuzio.


venerdì 19 giugno 2015

Luciano Regoli: il reportage fotografico della sua presentazione de "La Svestizione del Papa"




Presentazione e Donazione al Santo Padre PAPA FRANCESCO
del dipinto di LUCIANO REGOLI
“La Svestizione del Papa”

Breve sequenza della giornata del 17 Giugno col Santo Padre Papa Francesco sul sagrato di San Pietro.



giovedì 11 giugno 2015

I dipinti di Luciano Regoli: “La Svestizione del Papa”


Presentazione e Donazione al Santo Padre PAPA FRANCESCO
del dipinto di LUCIANO REGOLI
“La Svestizione del Papa”

Udienza Papale
Mercoledi 17 giugno 2015 ore 10.00
Piazza San Pietro, Città del Vaticano
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“La Svestizione del Papa”, olio su tela, 200x200 cm, 2013.

mercoledì 3 giugno 2015

Luca


Luca Enrile nasce a Savona l’ 8 luglio 1964

Diplomatosi in ceramica, ha lavorato per due anni in vari laboratori.
Nel 1982 ha partecipato al 1° Concorso della Ceramica sul Giro Ciclistico.
Nel 1984, ha conseguito il Primo premio per l’artigianato artistico alla XIII Mostra del Comando Artiglieria c/a.
Nel 1986 ha preso parte alla XII Mostra Regionale della ceramica artigianale ed artistica “Albisola Rassegna 2000”, presentando la scultura “La Madonna del Botta”, realizzata in terra rossa ingobbata - monocottura.
Ha inoltre partecipato alla 1°Mostra Nazionale di ceramica a Savona con un pezzo in monocottura terra rossa refrattaria sulla misericordia.
Impegni lavorativi lo hanno allontanato per molto tempo dalla sua passione originaria, comunque mai sopita, e Luca si ripropone in questa occasione con vecchie opere, a cui spera di aggiungerne nuove, a partire dall’imminente futuro.

Le opere presentate alla Mostra Collettiva al Palazzo della Provincia:

Donna polacca

Soldato romano

La Madonna del Botta

Dimostrazione...








sabato 23 maggio 2015

"FACE-TO-FACE WITH THE MASTER", con LUCIANO REGOLI



WORKSHOP

"FACE-TO-FACE WITH THE MASTER"

con LUCIANO REGOLI

LA SCUOLA DI VALLE DI LAZZARO RECUPERA LA GRANDE TRADIZIONE  DELLA PITTURA EUROPEA, TRAMANDANDOLA ALLE NUOVE GENERAZIONI DI PITTORI,  CON UN INSEGNAMENTO RISPETTOSO DEI VALORI ARTISTICI, ETICI,  MORALI ED UNIVERSALI DELLA GRANDE PITTURA.

WORKSHOP DI
PITTURA AD OLIO, PASTELLO, ACQUARELLO, DISEGNO, SCULTURA


Per principianti, intermedi, avanzati e per Insegnanti.

A differenza dei workshop per più allievi che comunemente vengono effettuati dagli artisti-insegnanti, Luciano Regoli crede che l’allievo debba essere seguito singolarmente durante il workshop, che sia di una settimana o di quindici giorni. Solo in questo modo l’insegnante sarà completamente a disposizione del suo allievo e tra loro potrà nascere un’intesa, uno scambio, e una devozione reciproca che preluderà alla comprensione e alla soluzione dei problemi pittorici. Ma non solo questo.
Luciano Regoli crede che l’allievo debba essere sostenuto e incoraggiato in quei giorni ad entrare nel mondo visionario e filosofico della Pittura, che l’Artista ha creato negli anni della sua esperienza, e che debba donarlo completamente all'allievo, poiché la Pittura con la P maiuscola non è solo mera tecnica, ma un moltiplicarsi di afflati verso la natura (come esterno) e incursioni nelle zone più profonde di sé stessi (come interno) per cercare zone neutre pronte a rimandare quella che è chiamata “Ispirazione”.
“Face-to-Face with the Master” propone quindi incontri personalizzati nella meraviglia dell’Isola d’Elba (o di Anticoli Corrado) dove Luciano Regoli ha studio, luoghi ideali per poter affrontare in serenità e serietà la Pittura.

Luciano Regoli Ateliers:

Via del Carmine, 6
57037 Portoferraio
Isola d’Elba (LI)
Italy


Via Priaterra, 5
00122 Anticoli Corrado
(Rome)
Italy

Per prenotazioni:

Tel. +39 338 383 44 86





Facebook: lucianoregolipainter – la scuola di valledilazzaro


giovedì 30 aprile 2015

I pensieri di Patrizia “Apti” Genta


Prima di leggere... avviare il video a fine post...

Chiudo gli occhi, faccio un bel respiro e cerco di ritornare indietro nel tempo: dieci, venti, trenta anni possono bastare... forse, o forse no. Troppi ne sono passati, troppe cose sono successe, troppi eventi hanno cambiato la mia vita, il mio carattere, la mia spensieratezza, il mio entusiasmo.
Troppi anni hanno lasciato solchi non solo sulla mia pelle, ma dentro all'anima, nel cuore.
Quanti errori fatti, quante frasi non dette e cose non fatte. Per paura, forse, o forse per sopravvivenza. Un modo come un altro per proteggersi.
NO. Anche se resto così, ad occhi chiusi, non provo più le stesse sensazioni, le stesse emozioni di quando avevo vent'anni. Non posso.
Eppure sono di nuovo qui, di fronte al mare, in pieno inverno.
Il vento che mi scompiglia i capelli, il rumore delle onde, il profumo del mare.
Sì, il profumo del mare, anche questo non è più lo stesso.
Mi concentro e cerco di far finta di essere in un pomeriggio di trent'anni fa, cerco di vedermi sulla riva con il mio adorato giubbotto e la sciarpa intorno al collo, ad aspettare la mia migliore amica.
Respiro lentamente, lascio che l'aria fredda entri nelle narici e intanto cerco, cerco qualcosa dentro di me, quel qualcosa che mi dava sicurezza, una sorta di immortalità, quella voglia di fare, di stupire, di inventare.
Forse potrei riassumerlo in una sola parola: FUTURO.
Il mio futuro. Sto cercando di aggrapparmi a lui invece di accettare di continuare a vivere la mia vita nel PASSATO.

martedì 14 aprile 2015

"I ricordi", di Patrizia Genta



Tutti abbiamo dei ricordi.
Qualcuno potrebbe dire … per fortuna!
Certo. Ma visto che tutto ha un prezzo, anche il ricordare ne ha uno.
E che prezzo, mi sentirei di aggiungere!
Cercare di riprovare certe emozioni,  correre con la memoria indietro nel tempo, chiudendo gli occhi e lasciandosi  trasportare dai ricordi.
Parliamoci chiaro, anche se ci concentriamo con tutte noi stesse non riusciremo mai più a riprovare la felicità vissuta, ma se saremo molte fortunate avremo almeno una sensazione di ciò.
Un piccolo e leggero brivido che spesse volte ci strappa un leggero sorriso.        
Subito dopo le labbra vengono torturate da piccoli morsi perché la sensazione di felicità svanisce e resta solo l'amara consapevolezza che niente e nessuno potrà farci tornare indietro.
Ma nonostante ciò restiamo attaccate alle sensazioni perché credetemi, riuscire a provarle, è una cosa unica e preziosa e se questo vuol dire provare tristezza facciamo un bel respiro, ripensiamo alla felicità che abbiamo vissuto in quei momenti e riteniamoci persone fortunate di aver vissuto dei momenti così belli e intensi da poter provare sensazioni così forti anche a distanza di anni.
I ricordi... sensazioni di felicità colme di tristezza.



lunedì 16 marzo 2015

"Adolescenza", di Patrizia Genta


ADOLESCENZA

Quando sei adolescente tutto è un problema.
La scuola, il rapporto con i genitori, lo stringere amicizie e riuscire a trasformare alcune di queste in amicizie “vere” e “durature”.
Ogni cosa è un ostacolo insormontabile.
Regina in questo periodo è la solitudine, l'incomprensione con il  vittimismo sotto braccio.
Ingestibile  la felicità che si impossessa di te quando ti innamori, il buco nello stomaco, la testa fra le nuvole, il “rosa” che ti circonda.
Ingestibile la delusione del primo amore, la sofferenza, l'insensibilità degli altri, il “grigio” che ti circonda.
Nessuno ti capisce, né è capace di comprendere la tua sofferenza e il tuo tormento.
Tutto, per te,  perde di importanza.
Per giorni e giorni ti piangi addosso, chiudendoti in una isolata sofferenza e magari “calchi” la dose, ascoltando più e più volte il brano musicale che ti ricorda il perduto amore.
Ogni nota è una pugnalata alla spina dorsale, un pugno al cuore.
Alzi il volume cercando di assorbire fino in fondo all'anima quelle note, lasci entrare dentro di te quella melodia, ogni poro della tua pelle è lì pronto ad accoglierla.
Poi passano i giorni, i mesi e ti accorgi che piano piano il dolore ti lascia, ti abbandona e all'improvviso sparisce. Così. Come è arrivato.
Il tuo cuore non soffre più, il sorriso è tornato sulle labbra, la voglia di vivere è tornata finalmente a casa.