West Virginia

West Virginia
Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

sabato 19 aprile 2025

Il canto mutato della foresta, di Cristina Mantisi e Athos Enrile


Immagine di Cristina Mantisi e testo di Athos Enrile


In questo scenario onirico, dove l'ombra danza con bagliori di un azzurro innaturale e il rosso pulsa come un cuore alieno, il bosco si erge in una metamorfosi radicale. Dimenticate la sinfonia verde delle foglie accarezzate dal sole, la lenta alchimia della fotosintesi che ci regala l'aria. Qui, la vita arborea si nutre di un mistero ctonio, assorbendo energie sconosciute dalle viscere di un mondo inimmaginabile.

Le sagome degli alberi, stilizzate e quasi spettrali, si stagliano contro un cielo plumbeo, intessuto di trame oscure. Non c'è la dolce carezza dell'ossigeno che gonfia i nostri polmoni, ma forse un altro elemento, denso e inesplorato, che sostiene queste forme di vita silenziose. Le fronde, se così possiamo chiamarle, paiono irradiare una luce propria, fredda e lunare, in contrasto con le macchie rubescenti che vibrano come braci sopite.

È un bosco di un futuro lontano, o di un pianeta parallelo, dove le leggi della natura si sono riscritte. Un luogo di quiete inquietante, dove il vento non sussurra tra le foglie, ma forse vibra attraverso strutture cristalline e silenziose. L'assenza di verde e di ossigeno non evoca morte, ma una forma di esistenza alternativa, tenace e adattata a un ecosistema radicalmente diverso. Un invito a ripensare la vita stessa, al di là dei confini rassicuranti del nostro mondo.




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