West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

giovedì 16 ottobre 2025

"Musica per non dimenticare: Terezín 17/10" – L'omaggio italiano agli artisti sterminati ad Auschwitz

 

Il 17 ottobre, nel calendario della memoria, è un promemoria silenzioso di una delle tragedie più dolorose e meno conosciute dell'Olocausto: lo sterminio di un'intera generazione di musicisti, compositori e intellettuali ebrei europei.

Nel 2019, l'Italia ha voluto rendere omaggio a queste vittime con l'iniziativa commemorativa "Musica per non dimenticare: Terezín 17/10", una serie di eventi dedicati a coloro che, dopo essere stati imprigionati nel ghetto di Terezín (Theresienstadt), furono deportati e uccisi ad Auschwitz.

Il progetto ha voluto sottolineare una data specifica: la notte tra il 16 e il 17 ottobre 1944. Fu allora che molti degli artisti reclusi a Terezín, trasformato dai nazisti in un cinico "ghetto modello" per la propaganda, furono caricati su un treno diretto ad Auschwitz-Birkenau e immediatamente sterminati nelle camere a gas.

Terezín, pur essendo un lager di transito, divenne un incredibile centro di vita culturale clandestina. Qui, intellettuali e musicisti di fama internazionale come Pavel Haas e Hans Krása (entrambi uccisi il 17 o il 18 ottobre 1944) continuarono a comporre, esibirsi e insegnare, usando l'arte come forma estrema di resistenza e dignità.

Il concerto commemorativo del 2019 è stato un passo fondamentale per riportare l'opera di questi compositori nel grande repertorio. L'obiettivo dell'iniziativa non era solo commemorare, ma ricollocare il loro contributo nel flusso della storia musicale, al di là dei contesti celebrativi.

Il progetto "Musica per non dimenticare: Terezín 17/10" è stato un atto non solo di tributo, ma di vera e propria riscoperta culturale. L'iniziativa si è concentrata sul riportare sul palco le composizioni che i nazisti avevano tentato di far svanire, illuminando le voci musicali spezzate dal lager. Nelle esecuzioni si sono potute riascoltare le struggenti pagine di Pavel Haas, noto per la sua produzione orchestrale e cameristica, e i brani di Hans Krása, la cui storia è legata indissolubilmente all'opera per bambini Brundibár. Quest'ultima fu rappresentata più di cinquanta volte all'interno del ghetto, trasformandosi in un inno di speranza e resistenza per i bambini reclusi. Infine, l'omaggio ha incluso le opere di Viktor Ullmann, che, con lucidità profetica, completò nel campo la sua opera più famosa, L'imperatore di Atlantide, una satira amara e geniale sul Terzo Reich. Attraverso queste note, l'evento ha compiuto un atto di giustizia storica, assicurando che il coraggio e il talento di questa "generazione perduta" non venissero mai dimenticati."Musica per non dimenticare" ha rappresentato un gesto di profonda civiltà, un ponte tra il passato e il presente per garantire che la musica e il coraggio di questi artisti, "generazione perduta", non svaniscano nel silenzio della storia.





mercoledì 15 ottobre 2025

La Scintilla della Magia: 16 ottobre 1923, nasce la Walt Disney Company

 


 

Il 16 ottobre 1923 è il momento esatto in cui prese il via un'avventura che avrebbe cambiato per sempre il volto dell'intrattenimento mondiale. Quel giorno, a Los Angeles, un giovane e visionario disegnatore di nome Walter Elias "Walt" Disney e suo fratello maggiore, l'abile uomo d'affari Roy Oliver Disney, fondarono lo "Studio dei Fratelli Disney" (Disney Brothers Studio).

Quella piccola impresa, nata dalla combinazione della creatività sconfinata di Walt e della prudenza finanziaria di Roy, era destinata a diventare la Walt Disney Company, un impero globale della fantasia, dei media e dei parchi a tema.

Walt Disney era arrivato in California dopo il fallimento del suo studio precedente a Kansas City, il Laugh-O-Gram Films. Nonostante il rovescio, Walt portò con sé una pellicola incompiuta, Alice’s Wonderland, un cortometraggio che mescolava animazione e live-action.

Il 16 ottobre, Walt firmò un contratto con la distributrice di New York Margaret Winkler per la produzione e la distribuzione della serie "Alice Comedies". Questo accordo, sebbene economicamente non sempre favorevole, rappresentò la prima vera svolta, assicurando allo studio, e in particolare a Roy, la stabilità finanziaria necessaria per assumere i primi animatori e iniziare la produzione in serie.

Il successo iniziale dello Studio non sarebbe stato possibile senza l'armoniosa divisione dei ruoli tra i due fratelli, che rappresentavano due facce complementari della stessa medaglia. Da una parte c'era Walt Disney, il Creativo: l'artista, l'innovatore e l'uomo delle idee. Era lui a spingere costantemente l'animazione oltre i suoi limiti, cercando senza sosta nuove tecniche e sviluppando personaggi rivoluzionari. Dall'altra parte, c'era Roy O. Disney, l'Imprenditore: il pragmatista risoluto, colui che si assicurava che i conti fossero in ordine, gestiva gli aspetti logistici e finanziari dello studio e, non di rado, salvava l'impresa da crisi economiche, garantendo il sostegno necessario alle ambiziose visioni del fratello.

Sebbene la vera fama arrivò solo anni dopo, con la creazione di Oswald il Coniglio Fortunato (1927) e, crucialmente, di Topolino (Mickey Mouse, 1928) in risposta alla perdita dei diritti di Oswald, il 16 ottobre 1923 resta la data ufficiale di nascita di quello che oggi è un colosso.

Iniziata con un semplice contratto di distribuzione e due fratelli che lavoravano in un garage, la Walt Disney Company è cresciuta fino a dominare l'industria, dimostrando che, con un pizzico di magia e molta perseveranza, i sogni possono davvero diventare realtà.







martedì 14 ottobre 2025

Barry McGuire: l'uomo dietro "Eve of Destruction"

 


Nato il 15 ottobre 1935, Barry McGuire è un cantautore statunitense che ha lasciato il segno nella storia del folk rock e della musica di protesta degli anni '60, grazie soprattutto alla sua hit più celebre, "Eve of Destruction" (Vigilia della Distruzione).

La carriera musicale di Barry McGuire ha avuto inizio negli anni '50. Dopo una serie di lavori umili, si unì al gruppo folk The New Christy Minstrels, diventandone uno dei membri di spicco. La sua voce ruvida e potente si distingueva dal tono più pulito e convenzionale tipico della musica folk corale del periodo.

Tuttavia, il vero punto di svolta nella sua carriera avvenne quando decise di intraprendere la carriera solista.

Nel 1965, McGuire registrò un brano scritto dal cantautore P.F. Sloan, intitolato "Eve of Destruction". La canzone era un testo schietto e apertamente critico nei confronti delle politiche mondiali e delle ingiustizie sociali dell'epoca.

Il brano toccava temi estremamente sensibili per la società americana degli anni '60, come la guerra del Vietnam, la corsa agli armamenti e la Guerra Fredda, l'ipocrisia politica e l'ingiustizia razziale (in particolare la situazione a Selma, Alabama).

Il timbro vocale graffiante e l'interpretazione viscerale di McGuire amplificarono la potenza del messaggio, rendendolo un vero e proprio inno generazionale.

Nonostante le censure da parte di alcune stazioni radio americane e inglesi, che lo definivano "anti-americano" o troppo pessimista, "Eve of Destruction" scalò rapidamente le classifiche, raggiungendo il numero 1 della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti. Il singolo cementò la reputazione di McGuire come voce della controcultura e del dissenso giovanile.

Dopo l'enorme impatto di "Eve of Destruction", McGuire non riuscì a replicare il successo commerciale con altri singoli. Negli anni successivi, la sua carriera subì un significativo cambiamento.

Nei primi anni '70, Barry McGuire si convertì al cristianesimo e si dedicò alla musica cristiana contemporanea (CCM).

La sua musica si allontanò dai temi di protesta politica per concentrarsi su argomenti spirituali e di fede. L'album del 1973, Seeds, segnò l'inizio di questa nuova fase, che lo ha visto continuare a esibirsi e a registrare per decenni nel circuito della musica gospel e cristiana, trovando una comunità fedele e appassionata.

Barry McGuire rimane una figura iconica per il suo contributo al rock di protesta, un artista la cui voce, seppur brevemente, ha risuonato con forza al centro di uno dei decenni più turbolenti della storia moderna.




lunedì 13 ottobre 2025

14 ottobre 1964: Martin Luther King Jr., il più giovane Nobel per la Pace


Il 14 ottobre 1964 segnò un momento storico nella lotta per i diritti civili in America: il reverendo Martin Luther King Jr. fu insignito del Premio Nobel per la Pace. A soli 35 anni, King divenne la persona più giovane a ricevere questo prestigioso riconoscimento.

Il premio arrivò in un periodo di grande fermento e intensa lotta per l'uguaglianza razziale negli Stati Uniti. King, leader carismatico del movimento per i diritti civili, aveva guidato innumerevoli proteste non violente contro la segregazione e la discriminazione, ispirandosi alla filosofia di Mahatma Gandhi. L'anno precedente, il 1963, era stato cruciale, culminato con la storica Marcia su Washington e il celebre discorso "I Have a Dream".

Il 1964, l'anno del premio, aveva visto l'approvazione del Civil Rights Act, una legislazione fondamentale che metteva fuorilegge la discriminazione basata su razza, colore, religione, sesso o origine nazionale. Il Nobel riconobbe a livello globale l'importanza e l'impatto di questa lotta.

Il Comitato Nobel norvegese motivò la scelta con il riconoscimento della guida di King nella "lotta continua per la realizzazione della fratellanza tra le nazioni" e per il suo costante ricorso alla resistenza non violenta.

King accettò il premio non come un riconoscimento personale, ma come un tributo all'intero movimento per i diritti civili. Nella cerimonia di consegna a Oslo, il 10 dicembre 1964, dichiarò che il premio era destinato a "tutti gli uomini nobili e coraggiosi che hanno lavorato spalla a spalla nel movimento per i diritti civili". King utilizzò l'intera somma di $54.123 del premio per sostenere il movimento, distribuendola tra diverse organizzazioni per i diritti civili.

Il Premio Nobel per la Pace del 1964 non solo diede risonanza internazionale alla causa dei diritti civili, ma rafforzò anche la leadership e la credibilità di King come figura morale di portata mondiale. Fu un trionfo della non violenza e della speranza, e un potente incoraggiamento per tutti coloro che lottavano contro l'ingiustizia e l'oppressione in tutto il mondo.

La sua vittoria è ancora oggi ricordata come un faro della giustizia e dell'uguaglianza.






domenica 12 ottobre 2025

13 Ottobre 2016: Bob Dylan vince il Nobel per la Letteratura e divide il mondo.

 


Il 13 ottobre 2016 l'Accademia Svedese assegnava il Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan, con la motivazione di aver "creato nuove espressioni poetiche nell'ambito della grande tradizione della canzone americana".

L'annuncio ha suscitato un acceso dibattito globale, dividendo il mondo della letteratura e della critica tra favorevoli e contrari:

I Favorevoli lodarono l'apertura mentale dell'Accademia, riconoscendo a Dylan il merito di aver elevato la forma della canzone a vera e propria poesia. L'influenza dei suoi testi sulla cultura occidentale e su intere generazioni è stata definita "incalcolabile", con molti che sostenevano che il premio sia stato un riconoscimento tardivo al valore letterario della sua opera.

I Contrari espressero scetticismo, sostenendo che il Nobel per la Letteratura dovrebbe rimanere confinato ai generi tradizionali (romanzi, poesie, racconti) e che premiare un musicista, seppur di genio, sminuisse il prestigio del riconoscimento. Alcuni commentatori hanno ironicamente suggerito che, di questo passo, si sarebbero dovuti premiare anche sceneggiatori di serie TV o autori di altri media.

La reazione di Bob Dylan all'annuncio fu caratterizzata dalla sua proverbiale reticenza. Inizialmente, il cantautore non rispose alle chiamate dell'Accademia Svedese, mantenendo un silenzio che alimentò ulteriormente il dibattito.

Come ampiamente speculato, Dylan non partecipò alla cerimonia di consegna del Premio a Stoccolma, citando "impegni preesistenti".

Nonostante l'assenza, Dylan adempì all'unico obbligo richiesto dalla Fondazione Nobel, ovvero l'invio del discorso di accettazione (Nobel Lecture), che fu inviato in extremis prima della scadenza. Questo discorso, letto in sua vece, fu definito "straordinario" dal Segretario Permanente dell'Accademia Svedese, Sara Danius. Nel testo, Dylan propose le sue riflessioni sulla sua opera, paragonando la scrittura di canzoni a quella di un drammaturgo come William Shakespeare, le cui opere erano destinate alla recitazione, non primariamente alla lettura.

Durante la cerimonia, la cantante e amica di Dylan, Patti Smith, eseguì la sua celebre canzone "A Hard Rain's A-Gonna Fall", commuovendosi a metà dell'esibizione in un momento emotivo ricordato dai presenti.

L'assegnazione del Nobel a Bob Dylan ha segnato un punto di svolta, estendendo formalmente il concetto di "letteratura" alla sfera della canzone d'autore e confermando la sua statura non solo come musicista, ma anche come poeta la cui opera ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della parola.






sabato 11 ottobre 2025

12 ottobre 1935: nasce la voce del secolo, Luciano Pavarotti

 

Modena, Italia – L'Italia e il mondo intero ricordano oggi, 12 ottobre, una data fondamentale nella storia della musica lirica: la nascita di Luciano Pavarotti (1935 – 2007).

Nato a Modena, in Emilia-Romagna, quello che sarebbe diventato "Big Luciano" non era destinato solo a un glorioso percorso operistico, ma a un ruolo senza precedenti come ambasciatore globale dell'opera.

Pavarotti è universalmente riconosciuto come uno dei tenori più celebri e influenti di tutti i tempi. La sua carriera, durata decenni, è stata caratterizzata da una voce inconfondibile: squillante, potente e capace di raggiungere acuti cristallini con una facilità apparente, in particolare il famigerato "do" di petto.

Il suo debutto professionale avvenne nel 1961, ma fu negli anni '60 che iniziò la sua ascesa verso la celebrità internazionale, culminata con l'esibizione al Metropolitan Opera di New York nel 1972, dove eseguì nove "do" di petto consecutivi nell'aria "Ah! mes amis" de La figlia del reggimento di Donizetti, guadagnandosi il titolo di "Re del Do di Petto".

Oltre ai successi sui palcoscenici sacri del teatro lirico, come La Scala, il Metropolitan e il Covent Garden, Pavarotti ha compiuto una vera e propria rivoluzione, portando l'opera fuori dai circuiti elitari. Ha collaborato con artisti pop e rock di fama mondiale nei celebri concerti di beneficenza "Pavarotti & Friends", e il progetto dei "Tre Tenori" (con Plácido Domingo e José Carreras) ha trasformato l'opera in un fenomeno da stadio, vendendo milioni di dischi.

La sua presenza carismatica, il suo sorriso contagioso e il suo inseparabile fazzoletto bianco lo hanno reso una figura iconica, in grado di toccare il cuore di persone di ogni estrazione sociale e geografica.

Oggi, a decenni dalla sua nascita, la grandezza di Luciano Pavarotti risiede non solo nella sua impareggiabile tecnica vocale, ma anche nel suo merito di aver reso l'opera lirica, arte sublime e complessa, accessibile e amata dal grande pubblico globale. La sua eredità continua a vivere in ogni registrazione e in ogni giovane tenore che aspira a riempire il vuoto lasciato dalla sua "voce del secolo".




Compie gli anni Daryl Hall, la voce del Blue-Eyed Soul

 

Nato l'11 ottobre 1946 a Pottstown, Pennsylvania, Daryl Franklin Hohl — meglio conosciuto come Daryl Hall — è una delle voci più distintive e influenti del pop rock americano, noto in tutto il mondo come il cantante e tastierista del duo Hall & Oates.

Hall mosse i primi passi nel mondo della musica alla Temple University di Philadelphia. Dopo aver formato il gruppo vocale The Temptones a metà degli anni '60 e aver pubblicato alcuni singoli con l'etichetta Arctic Records, conobbe John Oates nel 1967. La loro collaborazione si concretizzò all'inizio degli anni '70 con la firma per la Atlantic Records e la nascita ufficiale del duo Daryl Hall & John Oates.

Il loro stile, inizialmente più orientato verso il folk rock, si evolse rapidamente in una fusione unica di soul, R&B e pop-rock che fu coniata come "blue-eyed soul" (soul dagli occhi blu), un'etichetta che definì la loro capacità di interpretare la musica black con una sensibilità pop bianca.

Il vero e proprio boom commerciale arrivò a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, periodo in cui Hall & Oates dominarono le classifiche statunitensi. Daryl Hall, con la sua voce potente ed elegante e il suo talento come compositore, fu l'architetto di una serie impressionante di successi che li portarono a detenere il record per il duo con il maggior numero di singoli al primo posto nella Billboard Hot 100.

Parallelamente al successo del duo, Daryl Hall portò avanti anche una carriera solista. Già nel 1980 scrisse "Everytime You Go Away", che divenne un successo internazionale nella cover di Paul Young del 1985. Il suo album solista Sacred Songs (registrato nel 1977, ma pubblicato nel 1980) fu una collaborazione fondamentale con il chitarrista rock sperimentale Robert Fripp.

Negli anni successivi, Hall ha continuato a esibirsi e a registrare, rimanendo una figura rispettata nel panorama musicale. In particolare, è il creatore e conduttore della web serie musicale Live from Daryl's House, dove ospita e si esibisce con artisti di generi e generazioni diverse.

Nel 1985, Hall ha anche partecipato al supergruppo USA for Africa, cantando nel brano di beneficenza "We Are the World" insieme a celebrità come Michael Jackson e Bruce Springsteen.

Il suo lascito, sia come parte degli Hall & Oates che come artista solista, è quello di un musicista che ha saputo fondere generi diversi, lasciando un'impronta indelebile nella storia del pop e del soul.