Il 13 ottobre 2016 l'Accademia Svedese assegnava il
Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan,
con la motivazione di aver "creato nuove espressioni poetiche nell'ambito
della grande tradizione della canzone americana".
L'annuncio ha suscitato un acceso dibattito globale,
dividendo il mondo della letteratura e della critica tra favorevoli e contrari:
I Favorevoli lodarono l'apertura mentale dell'Accademia,
riconoscendo a Dylan il merito di aver elevato la forma della canzone a vera e
propria poesia. L'influenza dei suoi testi sulla cultura occidentale e su
intere generazioni è stata definita "incalcolabile", con molti che
sostenevano che il premio sia stato un riconoscimento tardivo al valore
letterario della sua opera.
I Contrari espressero scetticismo, sostenendo che il Nobel per la Letteratura dovrebbe rimanere confinato ai generi tradizionali (romanzi, poesie, racconti) e che premiare un musicista, seppur di genio, sminuisse il prestigio del riconoscimento. Alcuni commentatori hanno ironicamente suggerito che, di questo passo, si sarebbero dovuti premiare anche sceneggiatori di serie TV o autori di altri media.
La reazione di Bob Dylan all'annuncio fu caratterizzata dalla
sua proverbiale reticenza. Inizialmente, il cantautore non rispose alle
chiamate dell'Accademia Svedese, mantenendo un silenzio che alimentò
ulteriormente il dibattito.
Come ampiamente speculato, Dylan non partecipò alla cerimonia
di consegna del Premio a Stoccolma, citando "impegni preesistenti".
Nonostante l'assenza, Dylan adempì all'unico obbligo
richiesto dalla Fondazione Nobel, ovvero l'invio del discorso di accettazione
(Nobel Lecture), che fu inviato in extremis prima della scadenza. Questo
discorso, letto in sua vece, fu definito "straordinario" dal
Segretario Permanente dell'Accademia Svedese, Sara Danius. Nel testo, Dylan propose
le sue riflessioni sulla sua opera, paragonando la scrittura di canzoni a
quella di un drammaturgo come William Shakespeare, le cui opere erano destinate
alla recitazione, non primariamente alla lettura.
Durante la cerimonia, la cantante e amica di Dylan, Patti
Smith, eseguì la sua celebre canzone "A Hard Rain's A-Gonna
Fall", commuovendosi a metà dell'esibizione in un momento emotivo
ricordato dai presenti.
L'assegnazione del Nobel a Bob Dylan ha segnato un punto di
svolta, estendendo formalmente il concetto di "letteratura" alla
sfera della canzone d'autore e confermando la sua statura non solo come
musicista, ma anche come poeta la cui opera ha lasciato un'impronta indelebile
nella storia della parola.
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