West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

mercoledì 8 ottobre 2025

8 ottobre: ventitré anni senza Pierangelo Bertoli, la voce "A Muso Duro"

 

Nel giorno in cui ricorre l'anniversario della sua morte (8 ottobre 2002), ricordiamo Pierangelo Bertoli, il cantautore emiliano che ha trasformato la disabilità in forza e l'impegno civile in poesia popolare, lasciandoci brani che restano l'essenza della musica d'autore italiana.

Un gigante gentile e ruvido… Pierangelo Bertoli. Il cantautore di Sassuolo non fu soltanto un musicista, ma un'icona di coerenza e un simbolo di tenacia, la cui voce graffiante ha raccontato le ingiustizie sociali e le fragilità umane senza mai cadere nel vittimismo.

La sua forza d'animo è racchiusa nel titolo della sua canzone più emblematica: "A muso duro" (1979). Il brano è molto più di una hit, è un manifesto di vita. In un'epoca in cui la sua disabilità (causata dalla poliomielite infantile) poteva essere un ostacolo, Bertoli la trasformò in un punto di vista privilegiato sulla realtà.

"A muso duro" è l'inno di chi sceglie di non piegarsi, di chi affronta le avversità senza compromessi, mantenendo la propria integrità. Questa filosofia si rifletteva non solo nelle sue parole, ma anche nella sua presenza scenica, sempre schietta e autentica.

Se "A muso duro" definisce il suo carattere, "Pescatore" (1981), cantata in duetto con Fiorella Mannoia, ne rivela la vena poetica e popolare. La canzone, che parla di solitudine, speranza e del legame profondo con il mare, è entrata di diritto nel canzoniere italiano. Bertoli aveva il raro talento di vestire i panni dei suoi personaggi, rendendo universali storie semplici e marginali.

L'Impegno e la Coerenza Politica

Bertoli non usò mai la sua musica per mero intrattenimento. Fin dai primi lavori, come "Eppure soffia" (1976), espresse un forte impegno politico e ambientale, denunciando l'indifferenza e la speculazione. La sua adesione a ideali di sinistra non fu mai mercificata; rimase un punto fermo della sua arte, culminato nella partecipazione al Festival di Sanremo del 1991 con "Spunta la luna dal monte" insieme ai Tazenda.

Ancora oggi, a ventitré anni dalla sua scomparsa, l'eredità di Bertoli risuona potente. La sua musica non invecchia perché i temi che ha affrontato – la dignità del lavoro, la difesa dei deboli, l'onestà intellettuale – sono intramontabili.

Pierangelo Bertoli ci ha insegnato che la vera forza risiede nell'essere sé stessi, "a muso duro", senza paura di chi ci guarda o ci giudica. La sua voce è un monito e un abbraccio che continua a mancarci.

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