West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

martedì 10 giugno 2025

Accordature aperte: liberiamo la chitarra (e la nostra fantasia)!

  

Il "trucco magico" delle accordature aperte: un viaggio affascinante che ha trasformato il suono della chitarra, dal blues primordiale ai riff iconici del rock, offrendo risonanze inaspettate e infinite nuove possibilità creative


Capita di sentire una canzone con la chitarra che suona “diversa”, magari più piena, più risonante, quasi magica. Dietro a ciò è molto probabile che dietro ci siano le accordature aperte, un vero e proprio "trucco magico" che ha cambiato la musica e il modo di suonare la chitarra.

Immaginiamo di avere una chitarra accordata nella modalità standard, quella a cui fa riferimento chiunque si avvicini allo strumento. Ogni corda ha una nota specifica, e per ottenere un qualsiasi accordo occorrerà posizionare le dita sulla tastiera in un modo preciso e sempre diverso a seconda dell’accordo che si vuole suonare. Nelle accordature aperte, noi cambiamo queste note in modo che, suonando le corde a vuoto (cioè senza mettere le dita sui tasti), si ottiene già un accordo. Una magia! È come se la chitarra fosse già pronta a suonare una melodia!

Ma perché i chitarristi le usano? Perché complicarsi la vita e cambiare l'accordatura? Beh, ci sono un sacco di motivi super validi:

-Suonare è più facile: questo è il motivo numero uno per i principianti! Se la chitarra è già accordata per fare un accordo (ad esempio, un Do Maggiore), basterà strimpellare tutte le corde a vuoto e... voilà! Ecco un Do Maggiore perfetto. Vogliamo un Sol Maggiore? Premiamo tutte le corde al settimo tasto con un dito solo, e il gioco è fatto! È come avere un "pilota automatico" per gli accordi.

-Suoni più grandi e risonanti: quando le corde sono accordate per risuonare insieme, creano un suono molto più pieno, ricco e "aperto". È come se la chitarra respirasse di più. Questo è fantastico per creare atmosfere, riempire lo spazio sonoro e far sì che la musica abbia un impatto maggiore.

La magia dello slide (o bottleneck): esiste un suono "scivoloso" e lamentoso all’interno dei generi blues e rock, e si realizza con lo slide (un tubetto di metallo o vetro che si infila al dito). Nelle accordature aperte, lo slide è il migliore amico. Si può far scivolare su e giù per le corde e ottenere accordi interi o melodie blues in modo incredibilmente espressivo. Senza le accordature aperte, lo slide sarebbe molto meno efficace.

Nuove idee musicali: a volte, cambiare accordatura è come cambiare gli occhiali: si vede il mondo in modo diverso! La chitarra suonerà in modo inaspettato, e questo può inspirare a creare nuove melodie, nuovi accordi e nuove canzoni che non sarebbero mai venute in mente con l'accordatura "normale". È come avere una chitarra completamente nuova!

Le accordature aperte non sono una novità di ieri, anzi! Hanno una storia lunga e affascinante:

-Le radici antiche: non è una moda recente! Già tantissimo tempo fa, in diverse culture, le persone accordavano i loro strumenti a corda in modi diversi dal solito. Questo succedeva per adattarsi a canzoni particolari, per rendere più facile suonare certi ritmi o semplicemente per avere un suono diverso e più risonante.

-Il blues americano (e la chitarra che "piange"): forse il momento in cui le accordature aperte sono diventate davvero famose è con il blues rurale, specialmente nel sud degli Stati Uniti. Grandi del blues come Robert Johnson e Son House usavano queste accordature (spesso la Open G o la Open D) per suonare con lo slide. Immaginiamo un chitarrista seduto su una veranda, che con la sua chitarra "aperta" e lo slide crea quelle melodie malinconiche e potenti che raccontavano storie di vita e fatica. È qui che il suono distintivo del blues è nato, in gran parte grazie a queste accordature.

-Dai campi alla città (e oltre): man mano che il blues si evolveva e arrivava nelle città, anche le accordature aperte lo seguivano. Negli anni '60 e '70, musicisti rock e folk hanno iniziato a scoprirle. Band come i Led Zeppelin hanno usato accordature come la DADGAD (un'accordatura aperta specifica) per dare un tocco esotico e potente alle loro canzoni (pensiamo a "Kashmir"!). Artisti come Joni Mitchell sono diventate famose per la quantità di accordature aperte che usavano, creando suoni unici e complessi con la loro chitarra.

-Oggi e domani: oggi le accordature aperte sono più vive che mai! Non sono più solo per il blues o il folk. Si trovano nel rock, nel metal, nella musica acustica moderna e persino nel jazz. Ci sono chitarristi che passano anni a sperimentare nuove accordature, creando suoni e stili mai sentiti prima.

Personalizziamo l’argomento: nonostante abbia iniziato a suonare la chitarra da giovanissimo, quasi da bambino, ho "scoperto" il mondo delle accordature aperte solo di recente. Per anni, mi sono concentrato sulle accordature standard, pensando che bastassero per esplorare la musica. Poi, però, qualcosa è cambiato.

È stato grazie a un amico esperto, che mi ha spinto a provare qualcosa di nuovo, e ho capito che la chitarra aveva altro da offrirmi, al di là di quello che già conoscevo. È stata una vera rivelazione!

E allora tutti possono provare un'accordatura aperta! La più comune per iniziare è la Open G (D-G-D-G-B-D, partendo dalla corda più grossa). Basterà un accordatore e dopo qualche minuto sarà facile scoprire un mondo di nuove possibilità sonore.

Le accordature aperte non sono solo una tecnica, ma una porta verso nuove sonorità e nuove ispirazioni, e quindi aiutano nello sperimentare.

L’esempio più classico nel rock?

L'accordatura aperta, in particolare quella in Sol (Open G), ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione di alcuni dei riff più iconici della storia del rock, grazie anche all'ingegno di chitarristi come Keith Richards dei Rolling Stones.

Richards, profondamente influenzato dal blues e da chitarristi leggendari come Robert Johnson e Fred McDowell, adottò l'accordatura aperta in Sol (D-G-D-G-B-D). Un elemento chiave del suo approccio fu l'eliminazione della sesta corda (quella più bassa e spessa), un'abitudine spesso attribuita alla ricerca di maggiore risonanza e di un suono più percussivo, oltre che alla facilità di creare accordi con un solo dito.

Sfruttando questa configurazione, Richards riuscì a sviluppare il suo stile distintivo, caratterizzato da un suono pieno e risonante, quasi pianistico, che gli permetteva di eseguire ritmiche complesse e riff memorabili. Molti dei brani più celebri dei Rolling Stones, come "Brown Sugar", "Honky Tonk Women" e "Start Me Up", sono stati concepiti e suonati utilizzando proprio questa accordatura.

L'approccio di Richards non fu solo una scelta tecnica, ma una vera e propria reinterpretazione delle radici blues, adattandole al contesto del rock 'n' roll. Questa innovazione gli permise di creare un linguaggio musicale unico che ha plasmato il suono dei Rolling Stones e influenzato innumerevoli chitarristi.

Forse uscire dalla zona di conforto e virare verso questa “vecchia novità” potrebbe dare nuove soluzioni e rinnovate ispirazioni!


L’accordatura di David Crosby nella sua “Guinnevere” è in 

E B D G A D






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