West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

sabato 28 giugno 2025

L'AI nella musica: una rivoluzione tra euforia e qualche grattacapo

 



L'AI entra in studio: rivoluzione o minaccia per il mondo della musica?

 

Beh, chi l'avrebbe mai detto che l'intelligenza artificiale sarebbe entrata così prepotentemente nel mondo della musica, vero?

Io stesso ho toccato con mano, e in maniera piuttosto sorprendente, cosa può accadere: creare un "tormentone estivo" con musica, testo e video in soli 33 secondi non è una cosa da tutti i giorni. E poi c'è stata l’avventura del musicista tedesco Gerd Weyhing, che ha ricreato le sonorità prog italiane degli anni '70 utilizzando la voce “vera” di un mostro sacro come Alvaro Fella.

Queste esperienze ci dicono una cosa fondamentale: l'AI non è più fantascienza, è qui e sta già facendo cose incredibili. E, onestamente, quando ascoltiamo un pezzo, la prima cosa che ci colpisce è se ci piace, se "suona bene", se ci emoziona. La bellezza sonora è ciò che conta davvero per l'ascoltatore. Ma poi, giustamente, ci si ferma a pensare: e tutti quelli che ci lavorano dietro? Che ne sarà dei musicisti, dei fonici, degli autori? Ecco, lì la faccenda si fa un po' più complessa.

 

Partiamo dalle cose belle, almeno per chi vive la situazione dall’esterno. E IO NON SONO CERTO UN ESPERTO!

 

L'AI, nel mondo della musica, è un po' come avere un super-assistente:

  • Via la fatica, spazio alla creatività: pensiamo a quanto tempo ci vuole per tirare fuori un'idea, sviluppare una melodia, arrangiare un pezzo. L'AI può farlo in un lampo! È fantastica per jingle pubblicitari, musiche di sottofondo, o anche solo per avere un'idea di partenza in pochi secondi.
  • Un compagno di giochi per artisti: per i musicisti, l'AI può essere un amico prezioso. Ti suggerisce accordi inaspettati, ti aiuta a superare il "blocco dello scrittore", ti fa sperimentare generi che magari non avresti mai osato toccare. È un po' come avere un'orchestra a tua completa disposizione, pronta a suonare ogni tua idea.
  • Musica per tutti: fino a poco tempo fa, produrre musica di qualità costava un occhio della testa, tra studi, strumenti e professionisti. Ora, con l'AI, anche chi non è un esperto può mettersi a creare. Questo significa che potremmo sentire tanta musica nuova, da talenti che prima non avrebbero avuto voce.
  • La tua playlist personalizzata al cubo: l'AI capisce cosa ci piace e può creare musica su misura per noi. Cerchiamo una colonna sonora per la corsa mattutina che sia sempre diversa ma sempre nel tuo stile? L'AI può farlo. È un po' come avere un DJ personale che ti conosce a fondo.

 

Però, come ogni medaglia, anche l'AI ha il suo rovescio. E qui arrivano i "grattacapi" veri e propri:

  • I posti di lavoro in bilico: se l'AI diventa bravissima a creare musica da zero, cosa faranno compositori, arrangiatori, musicisti? C'è il rischio che tanti mestieri, che richiedono anni di studio e sacrifici, vengano messi in discussione. È una preoccupazione seria, non si può negare.
  • Chi è il "padre" della musica? Questo è un bel ginepraio. Se un brano lo crea un'AI, di chi sono i diritti d'autore? E se l'AI "impara" ascoltando milioni di brani già esistenti, non sta un po' rubando dalle opere degli artisti originali? Sono domande legali enormi e non abbiamo ancora risposte chiare.
  • Musica "senza cuore"? Per molti, la musica è prima di tutto emozione, anima, un'esperienza umana. L'AI può essere tecnicamente perfetta, ma può davvero trasmettere la stessa profondità di un brano nato da un'esperienza di vita, da un momento di gioia o di dolore? C'è chi teme che la musica diventi fredda, un po' "senza sapore".
  • Tutti uguali? Se ci affidiamo troppo all'AI, rischiamo che la musica diventi tutta un po' simile, perché gli algoritmi tendono a replicare ciò che ha funzionato in passato. Addio alla varietà, all'originalità che ci ha sempre stupito?
  • Voci clonate e "deepfake": l'AI può imitare la voce di un cantante in modo così perfetto che quasi non si distingue dall'originale. Pensiamo che caos se qualcuno usasse la voce di un artista famoso senza il suo permesso! È un rischio etico e legale enorme.

 

Vediamo un po' come potrebbero cambiare le cose per i diversi attori in campo:

  • Per i discografici (quelli che producono e vendono): l'AI può essere un'opportunità d'oro per tagliare i costi di produzione e capire in anticipo cosa piacerà al pubblico. Potrebbero persino creare artisti virtuali! Ma dovranno fare i conti con un mondo dove la musica è prodotta ovunque, e con le grandi domande su chi possiede cosa. La vera sfida sarà bilanciare l'innovazione con la protezione dei diritti di tutti.
  • Per il pubblico (noi che ascoltiamo): per noi, il futuro si prospetta un po' come un gigantesco buffet musicale, con tantissima scelta e tutto personalizzato. L'AI potrebbe farci scoprire la musica perfetta per ogni momento. Però, c'è il rischio di essere sommersi da tanta musica che poi non ci dice nulla, che non ci emoziona davvero. Dovremo imparare a discernere, a capire cosa è autentico e cosa no.
  • Per i musicisti (quelli che suonano e creano): qui la situazione è la più delicata. L'AI può essere un collaboratore incredibile, uno strumento potentissimo per esplorare nuove sonorità. Ma c'è anche la paura di diventare superflui. Il segreto, credo, sarà non farsi sostituire, ma imparare a usare l'AI come un pennello nuovo, per dipingere opere ancora più belle. I musicisti dovranno puntare sulla loro unicità, sulla loro anima, su quella scintilla umana che, almeno per ora, l'AI non può replicare. Sarà fondamentale che ci siano regole chiare per proteggerli.

 

Insomma, l'AI sta scombussolando il mondo della musica. I lati positivi ci sono e sono tanti, dall'efficienza alla possibilità di creare in modo nuovo. Ma i pericoli, dal lavoro ai diritti d'autore, non vanno ignorati. La sua esperienza personale lo dimostra: l'AI è già una realtà sorprendente. Adesso tocca a noi, come industria e come società, capire come usarla al meglio, per arricchire il mondo della musica senza svuotarlo di quell'elemento più prezioso: la passione e l'ingegno umano.




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