West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

lunedì 2 giugno 2025

Il peso del comando: Autoritarismo contro Autorevolezza - Riflessioni da un'esperienza vissuta


 

Autorità o influenza? Un viaggio tra le dinamiche del comando, illuminato da esperienze reali di leadership e dalle chiavi della comunicazione efficace


Il desiderio di guidare, di influenzare il corso degli eventi e il comportamento altrui, è un tratto profondamente radicato nella psiche umana. Che si tratti di educare un figlio, gestire un team di lavoro o guidare una nazione, la capacità di esercitare un'influenza è fondamentale. Le riflessioni che seguiranno in questo capitolo non nascono da mere disquisizioni teoriche, bensì da anni di esperienza diretta sul campo, indossando sia i panni del leader che quelli del formatore nel complesso e dinamico mondo della comunicazione interpersonale e professionale. Proprio questa doppia prospettiva mi ha permesso di osservare da vicino le dinamiche di potere e di influenza, distinguendo con chiarezza la linea sottile, ma profondamente significativa, tra due concetti spesso confusi: l'autoritarismo e l'autorevolezza.

Troppo spesso, il potere viene scambiato per autorevolezza, e la fermezza per autoritarismo. Ma come un abile scultore sa distinguere la creta informe dal marmo pregiato, così è cruciale comprendere la sottile ma sostanziale differenza tra chi comanda per imposizione e chi guida per ispirazione.

L'autoritarismo si erge su fondamenta di rigida gerarchia, controllo unilaterale e obbedienza incondizionata. La sua voce è un editto, raramente un invito al dialogo. Le decisioni piovono dall'alto, spesso senza spiegazioni o giustificazioni, lasciando chi le subisce in una posizione di passività e, talvolta, di risentimento. L'autoritario si affida alla paura della punizione, alla minaccia velata o esplicita, per mantenere l'ordine. Il suo mantra potrebbe essere riassunto in un lapidario: "Si fa come dico io, perché lo dico io".

In un contesto autoritario, la creatività viene soffocata, l'iniziativa scoraggiata e il pensiero critico percepito come una minaccia all'ordine costituito. Le relazioni sono spesso tese, basate sul timore piuttosto che sul rispetto. Sebbene un regime autoritario possa apparire efficiente nel breve termine, grazie alla rapidità delle decisioni imposte, a lungo andare tende a generare frustrazione, dipendenza e una scarsa capacità di problem solving autonomo nei suoi sottoposti. L'assenza di un terreno fertile per la crescita individuale e collettiva mina la resilienza e l'innovazione.

L'autorevolezza, al contrario, fiorisce su un terreno di rispetto guadagnato, competenza dimostrata e fiducia reciproca. La figura autorevole non impone, ma ispira. La sua leadership non si basa sul potere coercitivo, ma sulla capacità di guidare attraverso l'esempio, la conoscenza e una profonda comprensione delle dinamiche in gioco. Le decisioni, pur rimanendo di sua responsabilità, vengono spesso condivise o almeno spiegate, creando un senso di appartenenza e di comprensione negli altri.

L'autorevolezza non teme il dissenso costruttivo, anzi, lo incoraggia come fonte di crescita e miglioramento. Sa ascoltare diverse prospettive, valutare criticamente le informazioni e prendere decisioni ponderate, anche quando difficili. Il suo "peso" non deriva dalla forza bruta, ma dalla saggezza, dalla coerenza e dalla capacità di infondere sicurezza e fiducia in chi lo segue. Il suo motto potrebbe essere: "Credo in voi e nelle vostre capacità, e vi guiderò verso un obiettivo comune".

In un ambiente caratterizzato da autorevolezza, le persone si sentono valorizzate, motivate e responsabilizzate. La creatività fiorisce, l'iniziativa è incoraggiata e il pensiero critico è visto come una risorsa preziosa. Le relazioni sono improntate al rispetto, alla collaborazione e alla fiducia. Sebbene la costruzione dell'autorevolezza richieda tempo, impegno e una costante dimostrazione di integrità, i suoi effetti a lungo termine sono profondi e duraturi, generando team resilienti, individui autonomi e società più coese.

La vera sfida per chi esercita un ruolo di leadership risiede proprio in questa sottile arte di navigare tra l'imposizione sterile e la guida illuminata. Riconoscere la differenza tra il "dovere" di essere obbediti e il "merito" di essere seguiti è il primo passo verso una leadership efficace e, soprattutto, umana. L'autorità imposta può ottenere risultati immediati, ma l'autorevolezza costruisce un'eredità di crescita, fiducia e rispetto che si propaga ben oltre il singolo individuo. È la differenza tra un vento impetuoso che piega gli alberi e una brezza costante che li nutre e li fa crescere rigogliosi.

IL MIO PILASTRO...










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