Nel panorama musicale italiano, poche canzoni riescono a
scavare così a fondo nelle sfumature dei sentimenti umani come "Dopo l'amore", di Eugenio Finardi. E tra i versi che restano
impressi, ce n'è uno in particolare che, con la sua disarmante lucidità, ci
invita a una riflessione profonda: "Perché l'Amore è forte / Ma
fragile come vetro / S'incrina per un sospetto / E poi s'infrange su di un
segreto."
Queste parole, così semplici eppure così potenti, catturano
l'essenza di una delle verità più complesse sulle relazioni umane. L'amore,
nella sua forma più pura e intensa, è senza dubbio una forza travolgente,
capace di superare ostacoli e unire anime. È la roccia su cui costruiamo legami
indissolubili, il motore che ci spinge a dare il meglio di noi stessi. Ma, come
il cristallo più pregiato, possiede una vulnerabilità intrinseca, una fragilità
che spesso sottovalutiamo.
Pensiamoci bene: quante volte un piccolo, insignificante sospetto
ha iniziato a erodere le fondamenta di una fiducia costruita con fatica? Magari
una parola non detta, uno sguardo sfuggente, un cambiamento nel tono di voce.
In un'epoca in cui la comunicazione è immediata ma spesso superficiale, e i
social media amplificano ogni minima incertezza, i sospetti possono proliferare
con una rapidità disarmante, alimentando ansie e insicurezze.
E poi, arriva il segreto. Non stiamo parlando necessariamente
di tradimenti eclatanti, ma anche di quelle omissioni, quelle verità nascoste
che, pur sembrando innocue al momento, finiscono per creare una crepa
incolmabile. Un segreto, per sua natura, è una barriera, una forma di distanza
emotiva. E quando la distanza si insinua in una relazione, la trasparenza e
l'intimità vengono meno, lasciando spazio all'amarezza e al risentimento. Il
vetro, una volta incrinato, è difficile da riparare, e una volta infranto, non
torna più come prima.
Questa frase ci ricorda che la forza dell'amore non risiede
nella sua invulnerabilità, ma nella cura costante e nella trasparenza che siamo
disposti a offrirgli. È un monito a non dare per scontata la solidità di un
legame, a nutrire la fiducia giorno dopo giorno, a comunicare apertamente anche
quando fa paura, a sciogliere i dubbi prima che diventino ombre.
In un mondo frenetico e spesso superficiale, dove le
relazioni si formano e si disfano con apparente leggerezza, queste parole
risuonano come un promemone essenziale. Ci invitano a rallentare, a riflettere
sul valore intrinseco dell'amore e sulla responsabilità che abbiamo nel
proteggerlo. Perché solo riconoscendo e rispettando la sua intrinseca
fragilità, potremo sperare di mantenere intatta quella forza che lo rende così
prezioso.
Grazie Eugenio, come sempre!
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