West Virginia

West Virginia
Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

martedì 16 settembre 2025

Robert Redford, attore, regista, ambientalista, morto a 89 anni


È morto all'età di 89 anni Robert Redford, l'attore e regista premio Oscar che ha segnato intere generazioni con il suo carisma, la sua bellezza e la sua profonda intelligenza. È mancato ieri, 16 settembre 2025 nella sua amata casa di Sundance, sulle montagne dello Utah, circondato dall'affetto della sua famiglia. A darne notizia è stata la sua agente, Cindi Berger.

Redford non è stato solo un mito del cinema, ma un uomo che ha utilizzato la sua fama per difendere ciò in cui credeva. Dal cinema indipendente all'attivismo ambientale, la sua vita è stata un continuo superamento dei confini che Hollywood cercava di imporgli.

Nato a Santa Monica, in California, nel 1936, Redford ha sempre mostrato un'indole irrequieta. Attratto più dall'avventura che dagli studi, trovò nel cinema la sua strada, dopo un periodo passato a vagabondare in Europa e a lavorare come operaio. La sua grande occasione arrivò a Broadway con "A piedi nudi nel parco" e poi, sul grande schermo, con il ruolo che lo consacrò definitivamente: quello di Sundance Kid, al fianco di Paul Newman in "Butch Cassidy" (1969). L'alchimia tra i due attori era palpabile e si ripeté nel capolavoro "La stangata" (1973), vincitore dell'Oscar per il miglior film.

Nonostante il successo, Redford non si è mai sentito a suo agio con l'etichetta di "bello e impossibile". Ha interpretato ruoli complessi e diversificati, come il giornalista di "Tutti gli uomini del presidente" (1976), che svelò lo scandalo Watergate. Con il suo sguardo profondo e il suo sorriso sornione, era in grado di trasmettere sia il fascino del protagonista romantico, come in "Come eravamo" o "La mia Africa", sia la determinazione di un uomo d'azione.

La sua passione per l'arte cinematografica lo spinse presto a passare dietro la macchina da presa. Il suo debutto alla regia, "Gente comune" (1980), gli valse l'Oscar come miglior regista e per il miglior film, dimostrando una sensibilità e una profondità inaspettate. Anche in questo campo, Redford ha lottato per realizzare film che andassero oltre le convenzioni, come "In mezzo scorre il fiume" (1993) e "Quiz Show" (1994).

Ma l'eredità più grande che ci lascia è senza dubbio il Sundance Institute, da lui fondato nel 1981. Questa organizzazione, nata per sostenere le voci nuove e indipendenti del cinema e del teatro, ha dato vita al famoso Sundance Film Festival, la più importante vetrina per il cinema indipendente negli Stati Uniti. Senza di lui, probabilmente non avremmo conosciuto registi come Steven Soderbergh, Quentin Tarantino o Ryan Coogler.

Parallelamente alla sua carriera, Robert Redford ha sempre coltivato un amore profondo per la natura. Trasferitosi nello Utah nel 1961, ha dedicato gran parte della sua vita alla difesa dell'ambiente, lottando per la conservazione dei paesaggi incontaminati dell'Ovest americano. Un attivismo silenzioso e costante, che lo ha reso un punto di riferimento per le cause ambientaliste.

Fino all'ultimo, Redford non ha mai smesso di recitare, rifiutando l'idea di un vero e proprio ritiro. Il suo ultimo ruolo, in "Old Man & the Gun" (2018), lo ha visto interpretare un rapinatore di banche, un ruolo che gli ha permesso di uscire di scena con lo stile che lo ha sempre contraddistinto.

Robert Redford lascia un vuoto incolmabile non solo come attore, ma come uomo. Mancheranno la sua presenza sullo schermo e la sua integrità fuori dal set. Ma la sua eredità, fatta di grandi film e di un impegno costante per l'arte e l'ambiente, continuerà a ispirare le future generazioni.








Nessun commento:

Posta un commento