West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

lunedì 1 settembre 2025

2 settembre 1973, un angolo di sperimentazione: "Il nostro caro angelo" di Lucio Battisti



Il 2 settembre 1973, Lucio Battisti pubblica l'ottavo album della sua carriera e il quarto di inediti, Il nostro caro angelo. Sebbene non abbia raggiunto la fama di capolavori come Il mio canto libero o il successivo Anima latina, il disco rappresenta una tappa fondamentale e audace nel percorso artistico del cantautore, segnando un netto passaggio verso la sperimentazione.

Con Il nostro caro angelo, Battisti spiazza critica e pubblico. Abbandona le strutture classiche della canzone pop italiana per avventurarsi in sonorità più complesse e vicine al progressive rock. Le melodie, pur restando orecchiabili, si fanno meno dirette, le ritmiche più elaborate (come nel caso de "La canzone della terra" con i suoi suoni tribali), e gli arrangiamenti più ricchi. È un album di transizione che getta le basi per le successive ricerche sonore, in particolare quelle di Anima latina.

Nonostante il parere negativo del produttore Gian Piero Reverberi, il disco si dimostra un successo commerciale, raggiungendo la vetta delle classifiche italiane e risultando il secondo album più venduto del 1973.

I testi scritti da Mogol per questo album sono tra i più complessi e metaforici della loro collaborazione. Affrontano tematiche di critica sociale, che spaziano dalla denuncia del consumismo all'ecologia, dalla critica al conformismo borghese a un'ambigua riflessione sulla Chiesa cattolica. Il brano che dà il titolo all'album, in particolare, è stato interpretato come una critica al perbenismo e alle convenzioni, con l'angelo che rappresenta l'ideale umano che la vita e le istituzioni cercano di soffocare.

La copertina, ideata da Mogol e dallo Studio G7, è altrettanto enigmatica e provocatoria. L'immagine di una statua di angelo con in mano una bandiera americana, circondata da personaggi strani e simbolici (un pasticciere, un uomo-robot fatto di detersivi), ha generato diverse interpretazioni, alimentando il mistero e il fascino intorno al lavoro.

Oggi, Il nostro caro angelo è rivalutato e considerato uno dei vertici della produzione battistiana. L'album testimonia il coraggio artistico di Battisti di non rimanere confinato nel genere che lo aveva reso celebre, ma di spingersi oltre, alla ricerca di nuovi orizzonti sonori e concettuali. È un'opera che richiede un ascolto attento per cogliere tutte le sue sfumature, confermando ancora una volta il genio di uno degli artisti più influenti e innovativi della musica italiana.







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