Il comunicato che pose fine a un'era
del Rock: la band si scioglie per il profondo rispetto verso il batterista John
Bonham, scomparso a settembre
Il 4 dicembre 1980, il mondo del rock fu scosso da un annuncio tanto inaspettato quanto definitivo: i Led Zeppelin, la band che aveva ridefinito l'hard rock degli anni Settanta, comunicarono il loro scioglimento ufficiale. Non si trattava di divergenze creative o liti interne, ma di una decisione presa con un profondo senso di rispetto e lutto, in seguito alla tragica scomparsa del loro batterista, John Bonham, avvenuta solo due mesi prima, il 25 settembre.
Il comunicato stampa, diramato dai membri superstiti – il
chitarrista Jimmy Page, il cantante Robert Plant e il
bassista/tastierista John Paul Jones – fu lapidario e toccante:
“Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro
amico e il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci
hanno portato a decidere – in piena armonia tra noi ed il nostro manager – che
non possiamo più continuare come eravamo.”
Quelle poche righe segnarono la fine di dodici anni di carriera leggendaria, fatta di successi planetari, tour da record e una fusione unica di heavy, blues e folk che influenzò generazioni di musicisti.
La decisione di porre fine all'esperienza Led Zeppelin era
maturata nel dolore seguito alla morte di Bonham, soprannominato
affettuosamente "Bonzo". Il batterista, noto per la sua potenza
ritmica ineguagliabile e il suo stile innovativo, morì a soli 32 anni soffocato
dal proprio vomito, a causa di un'intossicazione acuta da alcool, avvenuta
durante una sessione di prove nella casa di Jimmy Page a Windsor.
Per i restanti membri, e in particolare per Robert Plant che
era legato a Bonham da un'amicizia fraterna di lunga data, l'idea di sostituire
il batterista fu subito scartata. Bonham non era semplicemente un esecutore, ma
il cuore pulsante e l'energia vitale della band.
Come Page stesso avrebbe affermato in seguito: “Se fosse toccato a chiunque altro di noi, non credo che saremo andati avanti. Eravamo fatti così. Nessun altro aveva le capacità di John.”
A differenza di molti altri gruppi che tentano di proseguire
con nuovi membri, la scelta dei Led Zeppelin di sciogliersi dimostrò
un'integrità artistica assoluta. Riconobbero che la "formula" magica
creata da quei quattro musicisti era irripetibile e che qualsiasi tentativo di
andare avanti con un sostituto avrebbe sminuito il loro lascito.
Lo scioglimento arrivò a un anno di distanza dall'ultimo
album in studio, In Through The Out Door (1979). Due anni dopo,
nel 1982, fu pubblicato l'album postumo Coda, una raccolta di
brani inediti e scarti d'archivio, voluto principalmente da Jimmy Page per
onorare gli impegni contrattuali e, soprattutto, per celebrare il genio
musicale di Bonham.
Il 4 dicembre 1980 decretò la fine di una band e l'inizio di un mito. L'interruzione netta e dolorosa della loro carriera ha cementato per sempre la leggenda dei Led Zeppelin, preservandola da eventuali declini e consacrandola come una delle più grandi, e ineguagliabili, della storia della musica.


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