West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

venerdì 12 dicembre 2025

Ted Nugent a 77 Anni: il riff, la politica e l'enigma del "Motor City Madman"


13 Dicembre 2025 — Oggi, mentre spegne 77 candeline, Ted Nugent resta uno degli enigmi più irrisolti e fragorosi del rock americano.

Non è solo un chitarrista, ma una vera e propria forza della natura, un personaggio la cui musica viscerale e la cui personalità polarizzante non possono essere separate. Non esiste una via di mezzo quando si parla del "Motor City Madman": o si venera il suo stile di vita radicale e la sua ascia Gibson che vomita riff di cemento armato, oppure lo si relega nell'angolo dei provocatori rumorosi.

Musicalmente, l'impatto di Nugent è indiscutibile. Il suo album omonimo del 1975, contenente l'epica "Stranglehold", non è solo un disco, ma una dichiarazione d'intenti. La sua chitarra non assola semplicemente… ruggisce. È un suono grezzo, blues-rock distorto fino all'osso e filtrato attraverso l'energia caotica di Detroit. Negli anni '70, quando l'hard rock stava evolvendo verso il metal, Nugent fornì il ponte, il trait d'union tra le radici blues di Cream e l'aggressività che sarebbe venuta.

Il paradosso è che, mentre le sue canzoni più famose—come l'esuberante "Cat Scratch Fever"—esprimono una sessualità ed un'energia selvaggia tipica del rock'n'roll, Nugent è famoso per la sua ferrea sobrietà. È sempre stato un "rocker pulito" in un genere dominato dagli eccessi, un fatto che rende ancora più straniante il suo ruolo di "fuorilegge" culturale.

È proprio quando scende dal palco che l'enigma Nugent si complica.

Il chitarrista ha scelto, con fervore quasi missionario, di diventare un portavoce politico. Le sue opinioni conservatrici, il suo attivismo pro-armi e le sue dichiarazioni spesso infuocate lo hanno allontanato da una parte significativa del suo pubblico e dalla critica mainstream. Il suo coinvolgimento in politica ha inevitabilmente messo in ombra il suo catalogo musicale; per molti, oggi, Nugent è prima l'attivista e poi l'artista.

Questa scissione è il motivo per cui l'ombra di Ted Nugent è così lunga. Egli incarna un certo tipo di "americanità" reazionaria, fiera e testarda, una ribellione contro il politically correct che si manifesta attraverso il suo riffing pesante e le sue parole senza filtro. La sua musica è autentica e ruvida, ma questa autenticità si estende anche alle sue posizioni culturali più estreme.

Mentre festeggiamo i suoi 77 anni, la domanda resta: come si ricorderà Ted Nugent? Come un guitar hero influente la cui eredità risuona in ogni chitarrista hard rock, o come l'uomo che ha permesso alla politica di divorare il suo genio musicale?

Forse la risposta è che non possiamo dividerlo. Nugent è l'incarnazione di una libertà, sia musicale che ideologica, che egli difende con la stessa forza con cui sferra un power chord. In un mondo che chiede coerenza, il "Motor City Madman" continua a ruggire, un promemoria sonoro che, nel rock and roll, le regole sono fatte per essere infrante, dentro e fuori dallo studio di registrazione.

Auguri, Nuge. Che tu sia d'accordo con lui o meno, è impossibile ignorarlo.




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