L'11 dicembre 1964, la musica perse un protagonista del soul
moderno. Sam Cooke, con la sua voce
vellutata e il suo senso degli affari, non fu solo un interprete straordinario,
ma un vero e proprio pioniere che collegò il sacro del gospel al profano della
musica pop.
La sua storia è un'ascesa fulminea, seguita da una fine
tragica e misteriosa, che lo ha reso un'icona immortale della musica americana.
Nato nel 1931 a Clarksdale, Mississippi, Sam Cooke iniziò la
sua carriera nel mondo del gospel. La sua fama crebbe a dismisura come cantante
solista dei Soul Stirrers, dove la sua voce, calda e ricca di melismi, divenne
una leggenda nel circuito delle chiese nere.
La sua prima grande rottura avvenne quando prese la coraggiosa decisione di "attraversare la linea" (come veniva chiamato il passaggio dal gospel al pop) nel 1957. Il suo primo singolo pop di successo, "You Send Me", scalò immediatamente le classifiche, raggiungendo il primo posto. Questa mossa fu controversa all'epoca, ma aprì la strada a innumerevoli artisti gospel che seguirono le sue orme nel soul e nel R&B.
Il contributo di Cooke non si limitò alle note. Fu uno dei
primi artisti afroamericani a possedere i suoi master, fondando le sue
etichette discografiche, SAR Records e Derby Records, per
mantenere il controllo creativo ed economico sulla sua musica, un atto
rivoluzionario per un artista nero negli anni '60.
Fu produttore e compositore, scrisse e produsse gran parte
del suo materiale, assicurando che la sua visione artistica fosse realizzata
senza compromessi.
Definì il Sound Soul attraverso successi come "Chain Gang", "Cupid", "Twistin' the Night Away" e "Wonderful World", non solo canzoni pop, ma le prime definizioni del genere soul,
che combinavano l'emozione viscerale del gospel con arrangiamenti pop
raffinati.
L'apice della sua carriera e, per molti, il suo lascito più
importante, è il brano "A Change Is Gonna Come" (1964).
Scritta dopo un episodio di razzismo che lo segnò profondamente, questa canzone
divenne l'inno non ufficiale del Movimento per i Diritti Civili. Con il suo
testo carico di speranza, dolore e resilienza, trascende la musica per
diventare un pezzo fondamentale della storia sociale americana.
La vita di Sam Cooke si interruppe tragicamente l'11 dicembre
1964, a soli 33 anni. Fu ucciso a Los Angeles in circostanze ancora oggi
avvolte nel mistero. Sebbene il caso sia stato archiviato come "omicidio
giustificabile," le incongruenze nelle testimonianze e il contesto della
sua morte continuano ad alimentare dibattiti e teorie, gettando un'ombra oscura
sulla sua eredità.
Nonostante la sua vita sia stata breve, l'influenza di Sam
Cooke è immensa. Ha plasmato la musica soul (influenzando artisti come Aretha
Franklin, Otis Redding e Al Green) e ha dimostrato che un artista poteva essere
contemporaneamente una superstar pop, un uomo d'affari e una voce per la
giustizia sociale.
La sua voce rimane la colonna sonora di un'epoca, un
promemoria di come la musica possa essere, allo stesso tempo, profondamente
personale e universalmente politica.
Ascoltare Sam Cooke oggi non è solo un piacere, è un atto di
rispetto per l'uomo che ci ha dato il Soul.

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