West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

lunedì 12 maggio 2025

Ansiogeni seriali: il meccanismo psicologico dietro il fascino delle serie TV

 


"Droga catodica": quando le serie TV

creano una dipendenza irresistibile


L'espressione "droga catodica" può sembrare forte, ma descrive bene quanto alcune serie TV riescano a catturarci, tenendoci incollati allo schermo episodio dopo episodio. È come se ci fosse una sorta di "magia" che ci spinge a voler sempre vedere cosa succede dopo, un bisogno che va oltre il semplice divertimento.

Il vecchio tubo catodico dei televisori è diventato il simbolo di questo fenomeno: lo schermo attraverso cui viviamo storie così intense da farci dimenticare il mondo reale. Le serie TV di oggi sono maestre nel creare questa "dipendenza" emotiva, usando trucchi narrativi che agiscono direttamente sul nostro cervello.

Quando una storia ci appassiona, il nostro corpo rilascia delle sostanze chimiche, come l'adrenalina se c'è tensione, o la dopamina quando siamo curiosi di sapere come va a finire. È la stessa sensazione che proviamo quando siamo emozionati o quando raggiungiamo un piccolo obiettivo. Le serie TV sanno come "giocare" con queste sostanze. Un finale di episodio pieno di suspense, un personaggio in pericolo, un mistero che si infittisce: tutto questo ci tiene con il fiato sospeso e ci fa desiderare la "prossima dose" di storia.

A volte, l'ansia che proviamo guardando una serie può sembrare negativa, ma in realtà può diventare un motore potentissimo. Vogliamo sapere se il protagonista si salverà, se il cattivo verrà sconfitto. Questa tensione ci tiene attaccati allo schermo, in un misto di paura e curiosità. È come sulle montagne russe: la paura ci fa stringere i pugni, ma la scarica di adrenalina ci fa anche provare un brivido che, stranamente, ci piace.

Le serie TV sono costruite apposta per tenerci incollati. Ogni episodio lascia una porta aperta per il successivo, con colpi di scena che ci spiazzano e ci fanno cambiare idea su quello che sta succedendo. I personaggi diventano quasi amici: li vediamo affrontare problemi, gioire, soffrire, e ci affezioniamo a loro. Vogliamo sapere come evolvono le loro vite, quali sfide dovranno superare.

Questa familiarità con i personaggi e la complessità delle trame ci fanno sentire parte del loro mondo. Ci immedesimiamo nelle loro emozioni, facciamo il tifo per loro, ci preoccupiamo per il loro destino. E quando un episodio finisce con una grande sorpresa, il desiderio di vedere subito il successivo diventa quasi irrefrenabile.

Però, passare troppo tempo a guardare serie TV può avere delle conseguenze. A volte, ci isoliamo dagli altri, trascuriamo i nostri impegni o facciamo fatica a staccarci dallo schermo anche quando dovremmo fare altro. Il confine tra un sano divertimento e un'abitudine che ci controlla può diventare sottile.

Situazione pericolosa?

Il fascino irresistibile delle serie TV risiede in una potente alchimia fatta di ansia, curiosità ed empatia. Ci vengono offerti mondi complessi e personaggi tridimensionali in cui immergerci, stimolando le nostre emozioni e la nostra immaginazione. Tuttavia, come per ogni forma di intrattenimento che cattura profondamente, è fondamentale mantenere una consapevolezza del tempo e dell'energia che vi dedichiamo. Riconoscere i meccanismi che ci rendono "dipendenti" da una serie non significa rinunciare al piacere di seguirla, ma piuttosto acquisire gli strumenti per godercela in modo equilibrato, preservando il nostro benessere e le nostre interazioni con il mondo reale.

La vera "magia" sta nel saper apprezzare queste narrazioni avvincenti senza permettere loro di oscurare la bellezza e la complessità della nostra stessa storia.






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