Nel labirinto intricato delle spiegazioni possibili, quando ci troviamo di fronte a un evento o a un fenomeno, la nostra mente è naturalmente portata a vagliare ipotesi, a tessere trame causali, a volte semplici, a volte sorprendentemente complesse. Ma in questo florilegio di congetture, esiste un principio guida, una sorta di bussola intellettuale che ci invita alla parsimonia, all'eleganza della semplicità: il celebre rasoio di Occam.
Attribuito al frate francescano e filosofo inglese del XIV secolo, Guglielmo di Occam, questo principio, nella sua formulazione più concisa, afferma che "a parità di fattori, è da preferirsi la spiegazione più semplice". Non si tratta di decretare che la realtà sia intrinsecamente semplice, né di negare l'esistenza di meccanismi complessi. Piuttosto, è un invito metodologico a non moltiplicare gli enti senza necessità, a non introdurre elementi superflui in una teoria o in una spiegazione quando una più sobria è sufficiente a rendere conto dei fatti osservati.
Immaginiamo di rientrare a casa e trovare la porta aperta e
la serratura forzata. Diverse ipotesi potrebbero affacciarsi alla nostra mente:
•Un ladro è entrato per rubare i nostri beni.
•Un vicino, con intenzioni ostili e una strana passione per
le serrature, ha deciso di farci uno "scherzo" particolarmente
invasivo.
•Un gruppo di spie internazionali, nel tentativo di
recuperare un microchip nascosto nel nostro tostapane, ha dovuto scassinare la
porta, dimenticandosi poi di richiuderla.
•Un evento atmosferico raro e localizzato ha generato una forza tale da scardinare la serratura, per poi richiudere magicamente la porta solo parzialmente.
Sebbene tutte queste ipotesi, in linea puramente teorica, potrebbero essere vere, il rasoio di Occam ci spinge a privilegiare la prima. Essa è la spiegazione più semplice, che postula il minor numero di entità e di eventi straordinari. Non richiede l'esistenza di vicini con passatempi bizzarri, di spie con interessi culinari specifici o di fenomeni meteorologici dotati di volontà propria.
Il rasoio di Occam non è una legge ferrea della natura, né una garanzia assoluta di verità. La spiegazione più semplice potrebbe, in alcuni casi, rivelarsi errata. Tuttavia, essa rappresenta un punto di partenza logico e pragmatico. Incoraggia la ricerca di spiegazioni dirette e verificabili, evitando di appesantire le nostre teorie con assunzioni non necessarie e difficilmente dimostrabili.
Nella scienza, il rasoio di Occam è molto utile. Ad esempio,
la teoria della relatività di Einstein, anche se parlava di cose nuove,
spiegava alcuni fatti meglio e in modo più semplice di come faceva la vecchia
fisica di Newton. Allo stesso modo, in biologia, la teoria della selezione
naturale spiega come sono cambiate le forme di vita in modo semplice, battendo
altre idee più complicate e con meno prove, come quelle sulla creazione.
Ma la sua utilità non si limita ai laboratori e alle aule universitarie. Il rasoio di Occam trova applicazione in innumerevoli aspetti della nostra esistenza quotidiana. Quando la nostra auto non si avvia, la spiegazione più semplice (batteria scarica, mancanza di carburante) è la prima che tendiamo a considerare, prima di ipotizzare complotti meccanici o interventi alieni sul sistema di accensione. Quando un amico non risponde a un messaggio, pensiamo più facilmente che sia occupato o che non abbia visto la notifica, piuttosto che immaginare scenari di rapimenti o fughe improvvise all'estero.
In conclusione, il rasoio di Occam non è un dogma inflessibile, ma un prezioso alleato del pensiero critico. Ci invita a esercitare la parsimonia esplicativa, a preferire la via più diretta e meno tortuosa nella ricerca della comprensione. Ci ricorda che, spesso, la verità si cela dietro la semplicità, e che moltiplicare le ipotesi senza solide ragioni rischia solo di oscurare la chiarezza e di allontanarci dalla comprensione effettiva del mondo che ci circonda. È una sottile lama che taglia via il superfluo, rivelando, con elegante efficacia, l'essenza dei fenomeni.
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