West Virginia

West Virginia
Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

lunedì 3 novembre 2025

4 Novembre: ricordando il cantore della lirica rock, Vittorio De Scalzi

 

Il 4 novembre, data incisa nel calendario italiano per l'Armistizio e la Giornata dell'Unità Nazionale, ha un significato in più per la musica, in quanto si ricorda la nascita di Vittorio De Scalzi (Genova, 4 novembre 1949 – 24 luglio 2022), un uomo che ha incrociato la sua vita con la Storia, nascendo in un giorno solenne e destinando la sua arte a unire mondi apparentemente distanti: il rigore della musica classica e la libertà selvaggia del rock.

Vittorio De Scalzi non è più con noi fisicamente, ma l'eco delle sue melodie risuona oggi più potente che mai, quasi a voler marcare il tempo, come un inconfondibile rintocco genovese.

Nel 1971, il progetto del Concerto Grosso per i New Trolls segnò una svolta: un audace esperimento di fusione tra barocco e rock, ideato dal compositore Luis Bacalov e sostenuto dal produttore Sergio Bardotti. Fu nei New Trolls che questa visione trovò la sua voce, e in Vittorio De Scalzi uno dei suoi interpreti più ispirati. Polistrumentista sensibile e curioso, seppe accogliere la sfida: far dialogare il flauto con il fuzz, la fuga con l’improvvisazione, l’orchestra con la band. Non fu solo esecuzione, ma adesione profonda a un’idea di musica che potesse essere colta e popolare, rigorosa e libera. Il Concerto Grosso fu il frutto di questa alchimia, dove nessuno fu artefice unico, ma tutti furono necessari.

Nato nella città dei cantautori e dei poeti maledetti, il suo percorso fu segnato fin dall'inizio da legami sacri. L'album d'esordio, Senza orario senza bandiera, vide la penna di Riccardo Mannerini e il filtro di Fabrizio De André, una triade che scolpì nel rock versi di protesta e di malinconia ligure. Vittorio era il musicista che dava ali a queste parole, che trasformava la poesia in una nota lunga e vibrante.

Ascoltare oggi la sua voce, roca eppure avvolgente in brani come Quella carezza della sera, è come sfogliare un diario sentimentale che appartiene a tutti. È la carezza che cerca e la ricerca che non si arrende mai.

Vittorio ha sempre guardato oltre. In un mondo musicale spesso effimero, lui cercava l'essenza, il profumo della sua terra (celebrato in dialetto genovese nell'album Mandilli), l'eternità dei grandi maestri. E quando, nel luglio del 2022, la sua famiglia ha annunciato il suo addio, l'ha fatto con parole degne di un finale sinfonico: "Ha raggiunto la sua Aldebaran".

Aldebaran, la stella rossa più luminosa del Toro, dà il titolo al settimo album in studio dei New Trolls, ed è diventata, nella narrazione della sua vita, la meta finale del suo viaggio interiore.

Brindiamo alla sua memoria non con silenziosa reverenza, ma con il volume alto, perché l'opera di Vittorio De Scalzi è un invito a credere nella bellezza che nasce dall'unione degli opposti.






Nessun commento:

Posta un commento