West Virginia

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Buckhannon, West Virginia dicembre 1996

domenica 30 novembre 2025

Buon Compleanno, Woody Allen: l'uomo che ci ha insegnato a ridere delle nostre ansietà

 


L'occhio ironico sul mondo: Woody Allen, il narratore delle nevrosi newyorkesi

 

Woody Allen, all'anagrafe Allan Stewart Konigsberg, nato il 1° dicembre 1935, è, per molti versi, l'incarnazione cinematografica della nevrosi intellettuale. La sua carriera è una cronaca ininterrotta, lunga oltre sei decenni, che ha saputo fondere l'umorismo yiddish della sua educazione con le grandi domande esistenziali della filosofia europea, il tutto incorniciato da una profonda e irrequieta dichiarazione d'amore per la città di New York.

Gli esordi di Allen furono nel mondo della stand-up comedy e della scrittura di battute. Il suo personaggio era già ben definito: l'intellettuale timido, ipocondriaco, pessimista sulla vita ma disperatamente in cerca di amore e senso. Quando passò alla regia, i suoi primi lavori, come Prendi i soldi e scappa, erano pura farsa surreale, un caos esilarante che giocava con le convenzioni narrative.

La vera maturità, però, arrivò con l'abbandono progressivo della comicità pura in favore di un tono più complesso. Il punto di non ritorno fu Io e Annie (1977). Con questo film, Allen non solo vinse l'Oscar, ma inventò un genere: la commedia romantica intellettuale. Attraverso l'uso pionieristico del rompere la quarta parete, dei sottotitoli che rivelavano i pensieri dei personaggi e delle animazioni, diede forma visiva all'ansia e alla nevrosi, trasformando la sua insicurezza personale in arte universale.

Il Canone di New York: Tra Jazz e Psicoanalisi

Se Io e Annie ha dato la forma, Manhattan (1979) ha dato l'anima al cinema di Allen. Girato in uno splendido bianco e nero, è una sinfonia visiva che ritrae New York come un luogo di infinita bellezza e solitudine esistenziale. I suoi film da quel momento in poi sono stati una continua variazione su temi fissi: l'ossessione per il sesso e la morte, la futilità dei successi mondani, l'eterna ricerca di un'illuminazione filosofica che, puntualmente, fallisce.

I suoi dialoghi sono il cuore pulsante delle opere: veloci, brillanti e carichi di riferimenti a Freud, Nietzsche o Dostoevskij. Il tutto è sempre accompagnato da una colonna sonora onnipresente e fondamentale: il Jazz, che scandisce il ritmo frenetico della vita cittadina e, allo stesso tempo, fornisce un contrappunto nostalgico alla confusione emotiva dei personaggi.

Negli anni 2000, pur mantenendo un ritmo produttivo implacabile, Allen ha parzialmente abbandonato la sua comfort zone newyorkese per esplorare l'Europa. Da questa fase sono nati capolavori come il cupo e shakespeariano Match Point, il solare e sensuale Vicky Cristina Barcelona e lo straordinario viaggio nel tempo e nella nostalgia di Midnight in Paris.

Nonostante le controversie personali che hanno spesso diviso pubblico e critica, il contributo artistico di Woody Allen al cinema del XX e XXI secolo resta innegabile. La sua capacità di farci ridere delle nostre paure più profonde, di trasformare l'angoscia in arguzia e di elevare la nevrosi a forma d'arte, lo consacra come uno dei narratori più acuti e corrosivi della condizione umana contemporanea.






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