Giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 17.30, la Sala
Stella Maris di Savona ha accolto nuovamente la pianista giapponese Ai Watanabe, protagonista di un recital che ha
saputo fondere raffinatezza tecnica e profondo trasporto emotivo. Il pubblico,
foltissimo nonostante il tempo impervio, ha riempito la sala con un silenzio
carico di attesa e rispetto, contribuendo a un’atmosfera aulica che ha reso
l’evento memorabile.
Il concerto, della durata di circa 60 minuti, ha previsto una breve interruzione tra la prima e la seconda parte e si è concluso con un piccolo bis. La scaletta ha offerto un viaggio musicale tra impressionismo, romanticismo, modernismo e jazz, con il seguente ordine:
1.
Maurice
Ravel (1875–1937) – Miroirs
o I. Noctuelles
o II. Oiseaux tristes
o III. Une barque sur l’océan
o IV. Alborada del gracioso
o V. La vallée des Cloches
2.
Sergej
Prokofiev (1891–1953) – da Romeo e Giulietta Op.75
o “Mercuzio”
3.
Federico
Mompou (1893–1987) – da Canción y Danza n.6
4.
Isaac
Albéniz (1860–1909) – Tango
5.
Sergej
Prokofiev – da Romeo e Giulietta Op.75
o “Montecchi e Capuleti”
6.
Alberto
Ginastera (1916–1983) – da Danzas Argentinas Op.2
o “Danza de la moza donosa”
7.
George
Gershwin (1898–1937) – da Song Book
o “The Man I Love”
8. Earl
Wild (1915–2010) – Studio n.6 su “I Got Rhythm” di Gershwin
9.
Alberto
Ginastera – da Danzas Argentinas Op.2
o “Danza del gaucho matrero”
L’interpretazione Ai Watanabe ha incantato con una padronanza tecnica cristallina e una sensibilità interpretativa fuori dal comune. Il suo tocco ha saputo restituire le sfumature più intime di Ravel, la teatralità di Prokofiev, la malinconia di Mompou e l’energia ritmica di Ginastera. Il passaggio da Gershwin a Wild ha mostrato la sua versatilità nel jazz, mentre il bis finale - ancora “The man I love” - ha suggellato un’esibizione intensa e generosa.
Già protagonista in passato alla Stella Maris, Watanabe ha
confermato il suo legame con Savona, accolta da un pubblico caloroso e attento.
Il suo ritorno ha avuto il sapore di un abbraccio musicale, in cui ogni nota ha
parlato direttamente al cuore degli ascoltatori.
In conclusione, un concerto che ha unito eleganza e passione, lasciando il pubblico rapito e riconoscente. Ai Watanabe ha dimostrato ancora una volta di essere una pianista capace di trasformare la sala in un luogo sospeso, dove la musica diventa esperienza viva e condivisa.
NOTE BIOGRAFICHE
Ai Watanabe è una pianista giapponese con formazione internazionale. Ha
studiato presso la Scuola Superiore e l’Università di Musica “Toho” di Tokyo,
dove ha seguito il corso di diploma solistico sotto la guida di Etsko Tazaki.
Nel 2009 ha vinto il Premio Via Vittoria, che le ha aperto le porte del Conservatorio
Santa Cecilia di Roma per il perfezionamento. Ha poi conseguito il Master di II
livello in pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, studiando con
Giovanni Bellucci.
Il suo repertorio spazia da Scarlatti a Ligeti, con particolare attenzione alla musica del Novecento e alla letteratura pianistica cameristica. Ha interpretato opere come i quartetti di Brahms, il Quintetto di Schumann e la Sonata per due pianoforti e percussioni di Bartók. Attiva in Italia come concertista e docente, vanta oltre vent’anni di esperienza didattica.


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